Lo strisciante nero (Nigris reptans) è uno spirito appartenente al gruppo dei lemures, noto per la sua agile e peculiare modalità di movimento. Questa creatura, quasi sempre di dimensioni contenute, è facilmente riconoscibile grazie al suo manto scuro che tende al nero. Gli striscianti neri sono noti per il loro comportamento sociale, preferendo associarsi in gruppi affollati piuttosto che vivere in solitudine.
Etimologia
Il nome scientifico di questa creatura, Nigris reptans, e quello comune, strisciante nero, hanno significati simili: "Nigris" deriva dal latino per "nero", mentre "reptans" indica il movimento strisciante.
Aspetto
Gli striscianti neri sono spiriti che, una volta raggiunta l'età adulta, sono lunghi dai venticinque centimetri al metro e mezzo. Hanno un corpo sottile e affusolato, estremamente flessuoso ed elastico, che termina ad un'estremità con una coda sottilissima e all'altra con una piccola testa smussata.
Gli occhi, rotondi e posti ai lati della testa, sono generalmente di colore verde, più raramente rossi o bianchi, e somigliano a piccole biglie senza alcuna distinzione visibile fra sclera, iride e pupilla: queste tre parti dell'occhio sono infatti in genere trasparenti e il colore è dovuto semplicemente al tipo di energia che scorre nel corpo della creatura. Il tipo di core di uno strisciante nero può essere facilmente individuato guardandone gli occhi.
I corpi morti degli striscianti hanno sempre occhi trasparenti, simili a quelli vuoti dell'esuvia di un serpente.
Alcune popolazioni del Vecchio Mondo hanno occhi lattei, molto simili alle striature lungo il loro corpo, ma si tratta di gruppi molto isolati che hanno intrapreso un cammino evolutivo diversissimo da quello dei loro fratelli migratori.
Gli striscianti neri provano raramente a manifestarsi nel mondo materiale, ma talora questo avvenga, trattandosi di piccoli spiriti sono spesso in grado di creare solo ombre che si muovono lungo le pareti, non dissimili ad ombre naturali, proprio come accade ai più famosi wuppi.
Nonostante la loro piccola taglia e il loro essere completamente innocui per gli esseri umani, gli striscianti neri sono famosi per essere la specie "base" per la creazione degli assassini di inchiostro, enormi creature serpentiformi che vengono create quando uno strisciante nero viene portato nel mondo materiale e ingozzato forzatamente di energia al punto da generare un'anomalia nel core che ne cambia la codifica.
Comportamento
A differenza di molti altri lemures, che sono noti per la loro capacità di fluttuare in ogni direzione, lo strisciante nero mostra una preferenza per le superfici solide, da cui deriva il suo nome comune: pur potendo fluttuare, preferisce di gran lunga avere il corpo sempre a contatto con qualche oggetto fisico. Questa creatura è in grado di muoversi rapidamente strisciando su terreno, rami, rocce e altre superfici, usando le sue estremità per spingersi e aggrapparsi.
In gruppo, gli striscianti neri danno talvolta vita a ammassi brulicanti, creando un'immagine affascinante e quasi ipnotica. Questa loro inclinazione a unirsi in grandi masse consente alla specie di sfruttare al meglio le risorse disponibili e di proteggersi dai predatori. Durante le fasi luminose, gli striscianti neri si nascondono in zone ombreggiate o sotto vegetazione fitta, per emergere al ritorno delle fasi crepuscolari, o addirittura buie, alla ricerca di cibo.
Gli striscianti neri sono creature migratorie, che si spostano alla ricerca di luoghi ricchi di cibo e poveri di predatori. Il loro senso più sviluppato, l'olfatto, li guida con sicurezza a quei luoghi "in decadimento" dove è possibile trovare una gran quantità di decompositori di cui nutrirsi.
Habitat
Gli striscianti neri prediligono habitat ricchi di vegetazione, come foreste dense e zone montuose; sono gli spiriti più comunemente rinvenibili nei cosiddetti boschi esauriti, ovvero i resti spirituali di quelle che un tempo erano distese di alberi, i quali sono stati tagliato e/o eradicati nel mondo materiale, ma la cui presenza spirituale è rimasta sigillata dal cemento, impossibilitata a disperdersi nella sua maniera naturale.
La capacità di mimetizzarsi degli striscianti, grazie al colorito scuro ed opaco, li rende abili nel nascondersi tra le ombre dei loro luoghi di residenza. Sono piccoli spiriti adattabili che possono essere trovati in diverse aree geografiche, purché vi sia una disponibilità di spazi sicuri in cui strisciare e ripararsi. Alcune sottospecie di striscianti neri vivono in corrispondenza di soffitte abbandonate.
Dieta
La dieta degli striscianti neri si compone principalmente di paralarve, spiriti decompositori e materia ectoplasmica fresca di piccole dimensioni, come i resti dei pasti di creature più grandi. Grazie alla loro natura sociale, spesso collaborano durante la ricerca di cibo, con alcuni membri del gruppo che si occupano di individuarlo mentre altri si assicurano che l'area circostante sia sicura da potenziali minacce. Le loro bocche sono molto piccole, perciò possono ingoiare solo bocconi di dimensione non più grande di un grillo. Gli esemplari più grandi, quelli lunghi un metro e mezzo, sono capaci di mangiare prede un po' più grandi, fino alle dimensioni di un topolino, ma è comunque raro che queste creature provino a nutrirsi di qualcosa di simile: solo in condizione di estrema fame proveranno a dare la caccia agli spiriti-topo o agli spiriti-rana.
Gli striscianti neri sembrano in grado di digerire la materia vegetale, una condizione rara fra gli spiriti e in particolar modo fra quelli a tendenza carnivora, e per alcuni ricercatori questa è la prova che nel passato la dieta degli striscianti dovesse essere molto diversa.
La capacità di digestione della materia vegetale è inoltre prova inconfutabile della totale assenza di una connessione fra gli striscianti e i serpenti del mondo materiale a cui tanto somigliano.
Conservazione
Nonostante gli striscianti neri non siano attualmente considerati a rischio immediato di estinzione, la loro popolazione è influenzata dalle attività umane che ledono il loro habitat naturale. La deforestazione e l'urbanizzazione non incidono in maniera diretta sulla loro presenza, poiché spesso è possibile trovarli in luoghi che sono stati abbondantemente deforestati da decenni, ma rappresentano minacce significative per la sopravvivenza della specie per via del graduale allontanamento di altri spiriti più grandi, i quali non amano le zone urbane. Senza spiriti più grandi, che caccino e si riproducano in quei luoghi, gli striscianti rischiano di morire di fame e, dopo periodi più o meno lunghi, si muovono in altre zone, alla ricerca di nuovo cibo; pertanto, l'estensione del loro habitat è considerata in notevole diminuzione.
Sembra un controsenso che il luogo più comune in cui vengano rinvenuti siano i boschi esauriti, ma bisogna ricordare che queste distese di alberi spirituali morti, i quali si stanno lentamente decomponendo, non sono rinnovabili: una volta che gli alberi si sono completamente dissolti, non ne verranno piantati di nuovi e gli striscianti non potranno tornare in quei luoghi.
Curiosità
- Gli striscianti neri hanno un linguaggio comunicativo unico, composto da suoni e movimenti distintivi che permettono loro di coordinarsi durante la ricerca di cibo e di avvisarsi in caso di pericolo. Questo linguaggio non è compreso istintivamente da nessun altro spirito.
- Nonostante l'aspetto molto differente, i wuppi appartengono allo stesso genere, Nigris. Quelli che sembrano essere tentacoli da "polpo" nei wuppi, sono in realtà code multiple, del tutto identiche a quelle degli striscianti neri nella loro struttura interna.
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