mercoledì 15 gennaio 2025

Wuppies [ENG]


Wuppies are small spirits belonging to the Lemures family and characterized by their appearance of small floating octopuses, with two delicate antennae positioned on the top of their heads.

Due to their fragile nature, wuppies are unable to manifest themselves in the real world; instead, they manifest themselves exclusively as shadows on the background of walls, giving life to sinuous and fascinating shapes that can easily fool the human eye.

 

Appearance

Wuppies are spirits of rather small dimensions, with a head diameter of about ten centimeters when adults. In the spirit world, wuppies have a fully black body, with two round luminous eyes, a pair of semi-rigid antennae above the head and ten tentacles that emerge from the lower part of the body.

They move by "swimming" in the air as if it were water. They are specialists in camouflage, becoming transparent in an instant, or completely black to blend in with the shadows. When in groups, wuppies communicate through body movements, so that they appear to dance around each other, spinning and spreading their tentacles like the hems of a small skirt, as well as rising and falling in wave-like patterns.

Wuppies are so weak that they are unable to manifest themselves in the material world, at least not with a physical body, but only as shadows on surfaces. It is possible, however, to see their natural appearance, even from the material world, when they are in correspondence with mirrors.

Life cycle

Wuppies paralarvae look extremely similar to adults, only much smaller in size. Their diet and lifestyle are also identical to those of adults.

The growth of baby wuppies is isometric from the start (the proportions are preserved, only the size changes). The oldest wuppies, those over seventy/eighty years of age, begin to lose the very dark color of their surface, which fades to brick red; their maximum lifespan is unknown and for this very reason: the elderly are much more visible than the young and more easily preyed upon.

Wuppies are at the base of the food chain in many ecto-biomes.

Reproduction

Wuppi reproduction occurs throughout the year, but normally only at extremely slow rates. When resources increase, however, wuppies undergo what is commonly called a "reproductive festival", in which all the specimens gather to feast and take advantage of the opportunity to court each other.

Courtships take the form of ritual dances, in which all the specimens make identical movements, which only seem chaotic to an external eye, but are divided into two categories: those that move clockwise and those that move counterclockwise. When a wuppi is unable to repeat the moves in rhythm, it is excluded from the festival. Those that manage to dance for a good period of time will then practice temporary fusion, the main mode of propagation of lemures, and create a new paralarva every time the fusion ends, giving up a small part of their body mass, which will be combined with that of the other specimen.

Although each fusion results in a single paralarva, wuppies are exceptionally prolific, "mating" up to twenty times in a row, in a day in which they have fed to satiety. Depending on the availability of energy, food and shelter, wuppi can continue a reproductive festival even for seven or eight days in a row, giving birth to thousands and thousands of paralarvae perfectly suited to survival, which in turn will be able to reproduce within a few weeks from birth.

Habitat

Wuppi are rather common spirits, often present in correspondence with anthropic environments.

They are found in hundreds, or even thousands, in the phantomhives where powerful feudal lords reside, especially those who have an affinity for heat.

Wuppis cannot stand the cold, so it is impossible to find them in the Arctic Circles, while they are much more common in tropical and subtropical areas. In cold geographical areas, they tend to gather around fireplaces, while they are not accustomed to staying near electric heaters, much preferring open flames. Like almost all "domestic" spirits, they are not at risk of extinction, being strongly linked to human activity and/or that of greater spirits.

Diet

Wuppis are scavengers and opportunists, who are content with little: they clean up the remains of other spirits' meals, eat decomposing souls, and are even able to convert heat into energy for their small bodies, absorbing it effectively thanks to their entirely black livery.

They are not capable of killing even the smallest spirits, having no predatory skills, and if their main source of nourishment moves, they do it too, following it and creating the so-called "swarming cloaks", that is, very compact groups of wuppies that act as a sort of "shadow" (often perfectly tracing the original one) of the more powerful spirits from which they depend.

Trivia

  • The wuppi was the first spirit of the lemures group to be described and studied in detail.

  • It is thought that the brick red color of the older wuppi is actually an evolutionary strategy to hide more effectively around fireplaces. The gradual disappearance of fireplaces, in favor of other types of house heating, has made this evolutionary strategy obsolete and even dangerous to them.

Wuppi

I Wuppi sono degli spiriti di piccole dimensioni, appartenenti alla famiglia dei Lemures e caratterizzati dal loro aspetto di piccoli polpi fluttuanti, con due due delicate antennine posizionate sulla sommità della testa.

A causa della loro natura fragile, i Wuppi non sono in grado di manifestarsi nel mondo reale; invece, si manifestano esclusivamente come ombre sullo sfondo delle pareti, dando vita a forme sinuose e affascinanti che possono facilmente ingannare l'occhio umano.

Aspetto

I wuppi sono spiriti di dimensioni piuttosto minute, con un diametro della testa di circa dieci centimetri da adulti. Nel mondo spirituale, i wuppi hanno un corpo nero, con due rotondi occhi luminosi, un paio di antenne semi-rigide sopra la testa e dieci tentacoli che spuntano dalla parte inferiore del corpo. Si muovono "nuotando" nell'aria come se fosse acqua.

Sono specialisti del mimetismo, diventando trasparenti in un istante, oppure completamente neri per confondersi con le ombre.

Quando sono in gruppo, i wuppi comunicano attraverso i movimenti del corpo, cosicché sembrano danzare gli uni intorno agli altri, ruotando su sé stessi e allargando i tentacoli come se fossero gli orli di una piccola gonna, nonché salendo e scendendo in percorsi simili a onde.

I wuppi sono così deboli da essere incapaci di manifestarsi nel mondo materiale, perlomeno non con un corpo fisico, ma solo come ombre sulle superfici. È possibile tuttavia vedere il loro aspetto naturale, anche dal mondo materiale, quando si trovano in corrispondenza degli specchi.

Ciclo vitale

Le paralarve dei wuppi hanno un aspetto estremamente simile a quello degli adulti, sono solamente di dimensioni molto inferiori. La loro dieta e il loro stile di vita sono anch'essi identici a quelli degli adulti.

La crescita dei baby-wuppi è fin da subito isometrica (le proporzioni vengono preservate, solo le dimensioni cambiano).

I wuppi più anziani, quelli che hanno oltre settanta-ottanta anni di età, iniziando a perdere il colore scurissimo della loro superficie, che sbiadisce diventando di colore rosso-mattone; non ne è conosciuta la durata vitale massima e proprio per questo motivo: gli anziani sono molto più visibili dei giovani e più facilmente predati.

I wuppi sono alla base della catena alimentare in moltissimi ecto-biomi.

Riproduzione

La riproduzione dei wuppi avviene durante tutto l'anno, ma normalmente solo a ritmi estremamente lenti. Quando le risorse aumentano, i wuppi vanno però incontro a quello che viene chiamato comunemente un "festival riproduttivo", in cui tutti gli esemplari si riuniscono per banchettare e ne approfittano per corteggiarsi gli uni con gli altri.

I corteggiamenti prendono la forma di danze rituali, in cui tutti gli esemplari fanno movimenti identici, che sembrano caotici solo ad un occhio esterno, ma dividendosi in due categorie: quelli che si muovono in senso orario e quelli che si muovono in senso anti-orario.

Quando un wuppi non è in grado di ripeter a ritmo le mosse, esso viene escluso dal festival. Gli esemplari che riescono a danzare per un buon periodo di tempo, praticheranno dunque la fusione temporanea, principale modalità di propagazione dei lemures, e creare una nuova paralarva ogni volta che la fusione termina, cedendo una piccola parte della propria massa corporea, che verrà combinata a quella dell'altro esemplare.

Sebbene ogni fusione risulti in una singola larva, i wuppi sono eccezionalmente prolifici, "accoppiandosi" fino a venti volte di seguito, in una giornata in cui si sono nutriti a sazietà.

A seconda della disponibilità di energia, cibo e riparo, i wuppi possono continuare un festival riproduttivo anche per sette o otto giorni di seguito, dando vita a migliaia e migliaia di paralarve perfettamente atte alla sopravvivenza, che a loro volta saranno in grado di riprodursi entro poche settimane dalla nascita. 

Habitat

I wuppi sono spiriti piuttosto comuni, spesso presenti in corrispondenza degli ambienti antropici.

Se ne trovano a centinaia, o addirittura a migliaia, nei fantasmai in cui risiedono feudatari potenti, specie quelli che hanno un'affinità con il calore.

I wuppi mal sopportano il freddo, dunque è impossibile trovarli ai circoli polari artici, mentre sono molto più comuni nelle zone tropicali e sub-tropicali. Nelle aree geografiche fredde, tendono a radunarsi intorno ai caminetti, mentre sono poco avvezzi a rimanere nei pressi di stufette elettriche, preferendo di gran lunga le fiamme vive.

Come quasi tutti gli spiriti "domestici", non sono a rischio d'estinzione, essendo fortemente legati all'attività antropica e/o a quella degli spiriti maggiori.

Dieta

I wuppi sono spazzini e opportunisti, che si accontentano di poco: ripuliscono dai residui dei pasti di altri spiriti, mangiano le anime in decomposizione, e sono persino in grado di convertire il calore in energia per i loro piccoli corpi, assorbendola efficacemente grazie alla loro livrea, interamente nera. Non sono capaci di uccidere neanche i più piccoli spiriti, non avendo alcuna caratteristica da predatore, e se la loro principale fonte di nutrimento si sposta, anche loro lo fanno, seguendola e creando i cosiddetti "mantelli brulicanti", ovvero gruppi molto compatti di wuppi che agiscono come una sorta di "ombra" (spesso ricalcando perfettamente quella originale) degli spiriti più potenti da cui sono dipendenti.

Curiosità

  • Il wuppi è stato il primo spirito del gruppo dei lemures ad essere descritto e studiato nel dettaglio.
  • Si pensa che il colore rosso mattone dei wuppi anziani sia in realtà una strategia evolutiva per nascondersi più efficacemente intorno ai camini. La graduale scomparsa dei camini, in favore di altri tipi di riscaldamento, ha reso questa strategia evolutiva obsoleta e anzi pericolosa.

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨

lunedì 13 gennaio 2025

Tidalem


Il tidalem, conosciuto anche come leviatano fantasma, è una specie di spiriti elementali dell'acqua. Le sue forme giovanili, chiamate volgarmente dropblob e nagaruga, sono considerate piuttosto comuni.

Aspetto

Un tidalem adulto può misurare dai quindici ai sessanta metri di lunghezza, dimensioni assolutamente eccezionali persino per gli spiriti elementali (eccezion fatta per i puripyre), che sono dettate sia dall'età che dall'alimentazione dello spirito. Queste enormi creature hanno un corpo semi-trasparente, di un cangiante e variabile colore blu, il quale lascia vedere le "ossa" di colore argenteo. In realtà questa impalcatura, che mima la forma e la disposizione dello scheletro di un vertebrato, è fatta quasi interamente di mercurio (conosciuto anche come argento vivo) ed è tenuta insieme dalla pressione del resto del corpo, ha perciò funzione completamente diversa rispetto ad un vero scheletro.

La testa è relativamente piccola e spicca sul "cappuccio" composto da due ampie pliche, simile a quello che i cobra formano gonfiando il collo quando vogliono minacciare un nemico. Il cappuccio è però permanente, ed ha al suo interno l'unica parte realmente solida del corpo del tidalem, un deposito di calcio, carbonio e chitina che durante uno dei suoi stati giovanili costituiva un vero e proprio guscio, non dissimile per funzione e forma da quello di una tartaruga alligatore, che proteggeva il centro di energia dello spirito.

Possiedono un solo paio di arti, le braccia, che terminano in mani forti e artigliate, con una presa ferrea; tuttavia le braccia sono notevolmente piccole se paragonate alla taglia complessiva del tidalem, e non hanno alcun uso significativo nella locomozione.

Gli occhi, luminosi e grandi, sono perfettamente rotondi e possono essere di svariati colori, dal giallo al blu e persino, più raramente, rossi/arancio. Al contrario di come avviene con gli spiriti minori, il colore degli occhi di un tidalem non è in alcun modo correlato al tipo di centro di energia dello spirito.

Ciclo vitale

Un dropblob, la paralarva del tidalem

I tidalem nascono da uova che vengono deposte nei pressi di corsi d'acqua dolce. Alla schiusa, le paralarve hanno l'aspetto di una densa goccia d'acqua lunga circa quindici centimetri e vengono chiamate dropblob.

Crescendo, i dropblob raccolgono il calcare, ed altri minerali, in un desposito sulla schiena, divenendo crescentemente più opachi.

Presto, quando raggiungono i quaranta centimetri di lunghezza, i dropblob iniziano a mutare: due zampe spuntano dalla parte anteriore del loro corpo, la parte posteriore si allunga in una coda, mentre il loro "guscio" diventa sempre più maestoso e pesante, proteggendoli dai predatori e aiutandoli anche a nascondersi dalle prede. Il loro guscio è infatti irregolare, con spuntoni e piccole fratture lungo la superficie, nonché una superficie ruvida, e favorisce la crescita di muschi e alghe.

In questa seconda fase della vita, questa creatura prende il nome di "nagaruga", un incrocio fra le parole "naga" (spiriti serpentini che vivono nell'acqua) e "tartaruga".

Una nagaruga, stadio giovanile del tidalem

Le nagaruga hanno una lunga coda, proprio come le naghe, ma che invece di terminare in una punta, come quella dei serpenti, finisce in una pinna caudale non dissimile da quella di un grosso pesce.  Le nagaruga passano la maggior parte del loro tempo immobili, semi-sepolte nel fango, e quando si rannicchiano è quasi impossibile scorgerle: sembrano in tutto e per tutto dei massi ricoperti di materia vegetale.

Dopo circa quarant'anni, le nagaruga hanno accumulato abbastanza energia da poter intraprendere il viaggio che le porterà alla loro forma finale: quello verso il mare. Usando la loro potente coda, scendono lungo i fiumi fino a raggiungerne le foci, da cui poi si immetteranno nei bacini di acqua salata.

Questa è la parte più perigliosa del loro viaggio, essendo i mari (e gli oceani) pieni di spiriti più grandi e più forti di loro, capaci di spezzarne il guscio come se fosse fatto di zucchero bagnato: le nagaruga dovranno utilizzare tutta la loro capacità di mimetizzarsi per sfuggire alla predazione ed al contempo riuscire a "rubare" abbastanza prede dai territori di spiriti più grandi di loro per crescere.

In questa fase, il loro corpo diventerà gradualmente troppo grande per essere nascosto dal guscio, che rimarrà come un residuo vestigiale sul collo della creatura, dove verrà ricoperto dalla sua "pelle" per diventare una componente interna, come un osso di seppia, e si trasformerà nella struttura del caratteristico cappuccio degli adulti.

Finalmente somiglianti a serpenti marini, in questa fase della vita le creature possono essere chiamate "tidalem".

I giovani tidalem sono agili e rapidi, snelli e slanciati, e riescono a sopravvivere grazie alla loro rapidità di movimento, nonché alla capacità di nascondersi nei buchi nel terreno che vengono scavati dalle scilloidi, con cui talvolta si legano in curiosi sodalizi.

I tidalem adulti sono invece creature immense e placide, che non si associano ad altri tidalem e stabiliscono un ampio territorio. Hanno zampe molto deboli, comparate al peso immenso del loro corpo, non sono perciò in grado di camminare nel vero senso della parola; per contro, in acqua sono estremamente agili, grazie al lungo corpo che termina in una possente coda, che permette loro di muoversi a proprio piacimento e di riuscire a manovrare rapidamente e senza sforzo. Non possono più nascondersi in nessuna cavità, essendo enormi, ma non ne hanno bisogno: la loro forza non ha rivali negli oceani, essendo i tidalem gli spiriti senzienti più grandi dell'ambiente acquatico.

Riproduzione

La riproduzione dei tidalem avviene generalmente in periodi di grande prosperità, che permette loro di nutrirsi a sufficienza. Quando sono pronti a riprodursi, i tidalem entrano in uno stato cosiddetto "di fiamma", come avviene anche ad altri spiriti, in cui la loro sovrabbondanza di energia diventa visibile grazie ad un'emanazione di aura luminosa, che sorge intorno alle loro teste e ai loro cappucci, simile a fuoco.

I tidalem in fiamma usciranno dai propri territori e persino dall'acqua, librandosi nell'aria e spostandosi come draghi orientali, fluttuando alla ricerca di altri tidalem in fiamma, con cui si uniranno a coppie.

Una volta che entrambi gli esemplari saranno stati fecondati, si sposteranno volando fino all'entroterra, dove deporranno le proprie uova in grappoli sepolti nei terreni sabbiosi o limacciosi, in prossimità dei corsi d'acqua. Un singolo esemplare può deporre da seicento a milleduecento uova, a seconda delle dimensioni del suo corpo e dalla quantità di cibo che ha ingerito prima di iniziare il suo viaggio riproduttivo.

In prossimità di fiumi è stato più volte documentato lo scontro tra puripyre e tidalem in fiamma. Specialmente se lo scontro avviene sulla terraferma, spesso i puripyre riescono ad avere la meglio. Non si tratta di un tentativo di predazione, ma di uno scontro per le risorse: laddove una zona è troppo riccamente popolata di dropblob, le paralarve dei tidalem, essa viene trasformata dalle loro aure, e dalla loro azione, in un territorio umido dove i piccoli dei puripyre, i fatini, sopravviveranno a fatica. Inoltre i dropblob tendono a crescere e diventare forti più rapidamente rispetto ai fatini, entrando con loro in competizione diretta e arrivando persino a predarli.

Una volta terminata la deposizione, i tidalem torneranno ai loro territori originali e vi rimarranno fino al ciclo di riproduzione successivo.

Quando un tidalem muore, le sue parti interne non sono più pressurizzate e di conseguenza il suo scheletro di mercurio si disfa e mescola con il resto dei tessuti, rendendoli velenosi e del tutto immangiabili. Le sue carni perdono di compattezza dopo pochissimi minuti, sciogliendosi in un fluido velenoso. La morte di un tidalem costituirebbe dunque un vero e proprio disastro ecologico, se non fosse che gli adulti feriti a morte, malati, o comunque in prossimità della loro fine, volontariamente si recano in prossimità di un territorio in cui sono state deposte delle uova, oppure sono già presenti innumerevoli dropblob, i quali si affretteranno a consumarli.

Il mercurio presente all'interno di un adulto morente diverrà quindi il mercurio che compone lo scheletro di un giovane dropblob, offrendogli dunque anche un'ulteriore protezione dai predatori: i dropblob che si sono nutriti di un tidalem adulto esibiscono una schiena argentea, che rivela la loro tossicità agli altri spiriti nel loro ambiente. Le paralarve che hanno un rudimentale scheletro di mercurio sono chiamate anche "gocce di morte" o "droblob schiena d'argento".

Habitat

I tidalem adulti vivono in grandi specchi d'acqua salata, siano essi mari, oceani o persino laghi di grandi dimensioni. Sono cosmpoliti ed è possibile trovarli persino in zone freddissime, come i circoli polari artici.

Dieta

I tidalem sono onnivori, ma la base della loro dieta sono gli spiriti di dimensioni medie. Usano strategie di caccia molto diverse, in diverse fasi della loro vita, ma hanno sempre un tasso di successo abbastanza alto.

I tidalem percepiscono le vibrazioni sonore a grande distanza e posseggono un olfatto acuto, inoltre possono percepire dei debolissimi campi elettrici e bio-elettrici generati dall'attività delle loro potenziali prede.

Alcuni tidalem, specie quelli molto grandi, sono estremamente sedentari e preferiscono una dieta spiccatamente planctofaga, ovvero costuita da piccoli organismi acquatici che vivono in grandi gruppi. Durante il periodo riproduttivo dei piccoli spiri-pesce, possono inoltre ingerire le nuvole di uova che vengono liberate nell'acqua.

I tidalem più planctofagi sviluppano particolari strutture nel loro corpo, chiamati "tamponi", che servono a separare l'acqua dalle prede. Questi tamponi sono estremamente simili ai rastrelli branchiali modificati dello squalo balena, o della manta, e ne hanno la medesima funzione.

Sono documentati casi di tidalem che mangiano gli spiriti di esseri umani, sebbene rari, per via della lontananza dei loro habitat naturali, e dell'infrequenza con cui gli umani si recano, con i loro viaggi spirituali, in zone d'acqua salata.

Curiosità

  • Il morso di un tidalem adulto è incredibilmente potente, calcolato in circa 60 000 newton (6 100 kgf). Una potenza simile è stata stimata anche nel morso del tirannosauro rex.
  • I denti dei tidalem sono fatti di mercurio solido, pertanto il loro morso è velenoso.
  • I tidalem hanno una lentissima crescita psichica, diventando "senzienti" (nel modo in cui più comunemente si usa la parola, ovvero capaci di riconoscere sé stessi come nettamente distinti dagli altri, nonché di comunicare con una complessità ed un'intelligenza simile a quella umana) solo dopo una cinquantina di anni. Tuttavia, le loro menti hanno una notevole elasticità e non smettono mai di evolversi: tidalem di oltre cento anni di età sono considerati creature estremamente sagge.

 

🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma! 🌵🎨

sabato 11 gennaio 2025

Sockeater

Sock eaters (Nigris sublecto) are small to medium-sized spirits belonging to the Lemures group. They are synanthropic spirits, very common inside the homes of humans living in North America.

Etymology

The scientific name of this creature, Nigris sublecto, refers to their habit of hiding in dark and narrow places, such as under beds. The common name of the creature, sock eaters, refers to the fact that they often steal human socks to make a nest, consisting of a pile of soft objects (of which, of course, socks are the favorites) to hide under. Contrary to what was thought in older times, sock eaters do not feed on socks, nor any other article of clothing.

Appearance


Once they reach adulthood, sock eaters are between forty-five centimeters and two meters long. They have a long, tapered, serpentine body, and a halo of tentacles extending from their necks are more or less the length of their bodies, giving the impression that the creature is composed only of a small head and a tangle of long tentacles.

Their skin color is entirely black. Belonging to the Nigris family, scientists debate whether the tentacles are actually tails, like those that make up the fake tentacles of their smaller cousins, the wuppi, and so far research seems to point in that direction: not having a skeletal system, and their anatomy being extremely different from that of animals in the physical world, it is not implausible that the multiple tails have "climbed up" their body, over years of evolution, reaching the neck.

Sock eaters do not have visible eyes, these being always protected by a layer of skin, and are very short-sighted: basically they only use their eyes to detect light sources and the movement of large objects, from which they tend to run away. Their head, with very rounded contours, is slightly flattened and characterized by a wide mouth, full of sharp and triangular teeth. On the top of the head, two small semi-rigid antennae emerge, with which they can perceive changes in the electromagnetic field and communicate with each other.

Unlike most other lemurs of the Nigris family, sock eaters love to manifest themselves in the material world: they are in fact able to metabolize the life force, and later, when their bodies have fully materialized and adapted, the proteins they take from their small prey.

When a sock eater is fully materialized, it becomes very dense and heavy for its size, weighing up to forty-five kilos in exceptional cases. Behavior Sock eaters are solitary spirits, who hide in attics, old garages, rarely used bedrooms and sometimes in laundries or in the shaft of disused elevators. They are normally very shy, but it is possible for a human to domesticate them and even train them, due to their high intelligence. The mechanism is simple: guided only by their instinct, sock eaters will willingly accept small actions, to obey certain commands, in exchange for delicious morsels of food.

However, you must be very careful: even if a sock eater has become accustomed to the presence of a human, it does not mean that it will accept anyone in its territory, and if it is forced against its will to interact with other people it does not know, without having an escape route, it can attack and seriously injure even an adult human, thanks to its sharp teeth and the prodigious strength of its tentacles.

Reproduction always occurs in the spiritual world, as newborns are too weak to manifest themselves in the physical world; the young will migrate to their new home only once they have become capable of assuming pseudo-material forms.

Habitat

Wherever there are old closed rooms and insects that can be captured, there will be sock eaters. Contrary to what many so-called "paranormal hunters" believe, the main spirits that inhabit abandoned asylums are not those of the humans who died there, but sock eaters, who make their lairs under piles of garbage that they accumulate over years of residence.

Sock eaters love humid environments, full of decaying material, which attract many small animals, but they are happy with dry and clean rooms, if they can find other ways to get food.

Diet

As already mentioned, the diet of sock eaters consists mainly of small animals of the physical world. The younger specimens feed on ants, dipteran larvae and cockroaches, the older ones capture, thanks to their tentacles that they extend outside the nest like traps, rats and other occasional visitors to abandoned places. Domesticated sock eaters have generally more varied and balanced diet, resulting in better health.

Conservation

Sock Eaters are not currently in danger of extinction and will not be as long as places such as abandoned buildings or old attics exist.

Trivia

  • In the past, some sock eaters have attacked and killed humans while they were sleeping, then slowly devoured them. It is not known what exactly triggered this anomalous behavior, but in any case nothing like this has happened since 1980, despite the fact that the number of sock eaters in the world has not decreased.
  • No child has ever been killed by a sock eater.
  • Many magic users voluntarily attract and host sock eaters in their homes, using them as a natural remedy for cockroach or rat infestations. A single adult sock eater can catch and eat up to seventy cockroaches in a day!

mercoledì 8 gennaio 2025

Puripyre


Il puripyre, conosciuto anche come incendio selvaggio, è una specie di spiriti elementali del fuoco. Le sue forme giovanili, fatini e sinaire, sono molto comuni.

Aspetto

I puripyre adulti sono creature di dimensioni enormi, composti da svariati tronchi e rami intrecciati fra loro nella vaga forma di un animale quadrupede, dotato di una lunga coda e di un lungo collo. La loro schiena, irta di una distesa di rami spogli, è sormontata da quelle che sembrano alte fiamme ardenti, che si estendono anche lungo tutta la coda. Si potrebbe facilmente descriverli come un incendio boschivo semovente.

I loro occhi sono estremamente simili a due tizzoni ardenti, incastonati in un teschio di plasma e carbone.

In realtà il loro corpo non è composto dai rami e dai tronchi intrecciati, ma dal plasma e dal fuoco che li circonda, divora e tiene insieme. Il loro centro di energia si trova all'interno del petto, ed è talvolta possibile scorgerlo fra le fessure che esistono fra i tronchi intrecciati.

Le loro dimensioni sono molto variabili, ma sempre enormi ed impressionanti da osservare: possono essere lunghi (coda compresa) dai trenta ai duecento metri.

Il centro di energia di un puripyre adulto ha una temperatura tra i 1.800 °C e i 2.000 °C, e dalla loro bocca possono emettere zaffate di fumo con una temperatura di 200-300 °C, che utilizzano generalmente come arma offensiva.

Ciclo vitale

Nonostante la loro forza sconfinata e il loro aspetto maestoso, i puripyre iniziano la loro vita come paralarve minuscole e così comuni che sono in pochi a sapere che, crescendo, si trasformeranno in tali creature: i fatini.


I fatini somigliano molto a dei tipici will-o'-wisp, fiammelle animate, ma di colore rosso-arancio e con quattro piedini che spuntano dalla base e permettono loro di muoversi galoppando attraverso i prati. Hanno grandi occhi blu-verdi, l'unico dettaglio che distingue fronte e retro della creatura, essendo le loro quattro "zampine" indifferenziate le une dalle altre, permettendogli di trottare e galoppare con la stessa desterità indipendentemente avanti e indietro.

Il loro successivo stadio del ciclo vitale è il sinaire: in questa fase le paralarve iniziano a raggruppare rami, intrecciandoli fra loro grazie al loro potere spirituale, per crearsi un corpo fisico che somiglia vagamente, per forma e dimensioni, a quello di un pony. I sinaire sono ancora molto goffi e può capitare che lascino indietro dei pezzi del proprio nuovo corpo fisico, o che li piazzino male dando l'impressione che abbiamo più di quattro arti, o che la loro forma sia molto disordinata. Spesso lasciano il proprio centro di energia completamente scoperto e visibile.

Infine, dopo un periodo di tempo piuttosto lungo che va dai trenta ai duecenti anni, i sinaire riescono finalmente a raggiungere l'età adulta, divenendo puripyre. Solo lo 0,02% dei fatini riesce a sopravvivere così a lungo da raggiungere la forma adulta, e per un motivo ben preciso: i puripyre sono creature potentissime, enormi ed affamate, capaci di consumare intere foreste spirituali.

Riproduzione

I puripyre hanno una riproduzione agamica, che porta alla creazione di semi che vengono piantati nel terreno e necessitano di alte temperature per germogliare.

Molto spesso, dopo un intenso incendio boschivo, la zona si popola di centinaia di fatini, germogliati dai semi che sono stati riscaldati.

I puripyre adulti non si prendono cura direttamente della prole, ma la loro presenza ne rende la sopravvivenza più facile, grazie alla "pre-digestione" del materiale combustibile: i fatini si nutriranno del fumo eccedente, essendo essi troppo poco caldi per bruciare il legno di alberi antichi, i quali sono assai più nutrienti ed adatti per la crescita di paralarve di fuoco.

In assenza di adulti, i fatini neonati tenderanno a nutrirsi delle sostanze create dalla combustione di paglia e legnetti, crescendo molto lentamente, e aumentando il proprio potere in modo da poter digerire legno di qualità crescentemente maggiore.

Habitat

I puripyre sono spiriti nomadi, che, grazie alla particolare strategia evolutiva di portare sempre con sé il proprio cibo, possono percorrere distanze sconfinate. Sono rari, ma presenti in ogni zona del mondo, eccetto che nei pressi dei circoli polari, troppo freddi e privi di alberi per poterli sostenere.

Dieta

I puripyre si nutrono dell'energia sprigionata dalla combustione ed è per questo che costruiscono i propri corpi con alberi antichi e li fanno ardere lentamente, assorbendone i nutrienti in lunghi periodi di tempo. Per via della loro preferenza verso oggetti che bruciano lentamente, sono fondamentali nel riciclo dei boschi esauriti, ovvero i resti spirituali di quelle che un tempo erano distese di alberi, i quali sono stati tagliati e/o eradicati nel mondo materiale, ma la cui presenza spirituale è rimasta sigillata dal cemento, impossibilitata a disperdersi nella sua maniera naturali: la materia degli alberi spirituali nei boschi esauriti tende infatti a bruciare attraverso una combustione lenta.

La combustione lenta (o latente) è una forma di combustione che avviene nel corso di un periodo di tempo prolungato, sostenuta dal calore sviluppato quando l'ossigeno attacca direttamente la superficie di un combustibile in fase condensata.

Curiosità

  • La combustione lenta all'interno dei puripyre è quello che li nutre per lunghi periodi, ma un fenomeno molto simile avviene anche in natura, correlato agli incendi selvaggi, ed è molto più devastante: la combustione senza fiamma del suolo forestale non ha l'impatto visivo della combustione con fiamma; tuttavia, la combustione della biomassa può persistere per giorni o settimane dopo che l'incendio è cessato, provocando il consumo di grandi quantità di combustibili e diventando una fonte globale di emissioni nell'atmosfera, sterilizzando inoltre il terreno per via della distruzione di tuberi, radici e semi.
  • In alcune culture, i puripyre sono chiamati anche "madri delle fiamme".
  • I puripyre più grandi vengono cacciati per ottenere carbone di altissima qualità, quello che si trova nei loro petti, intorno ai loro core.
  • Nonostante il loro aspetto, che mima quello di una vigorosa fiamma viva, in realtà i fatini hanno una gradevole temperatura calda e possono essere tranquillamente toccati da mani umane.
  • Si dice che avvistare un puripyre nella sua fase migratoria, ovvero quando cammina senza avere intorno boschi, porti fortuna. È effettivamente molto raro vederne uno!

 

 

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mercoledì 1 gennaio 2025

Ad un nuovo anno

E così il duemilaventiquattro è finito, mannaggia... il tempo vola fin troppo rapidamente, quando si sta lavorando a dei progetti, e non si riesce mai a finire niente nelle scadenze prestabilite.

Ma, aldilà di quelle cose che proprio non siamo riusciti a fare, che cosa abbiamo realizzato quest'anno? Beh, se dobbiamo concentrarci sul lato positivo, abbiamo prodotto un bel po' di roba.

Per un gran totale di *rullo di tamburi* 589 cose fra illustrazioni, schede dei personaggi e capitoli per i nostri libri! YAY!

Crediamo di aver fatto, per numero di creazioni, un po' meno cose di quelle dell'anno scorso. Abbiamo anche guadagnato meno dell'anno scorso, un po' per colpa dello stato mentale non proprio perfetto in cui alcuni di noi versano, che ci ha impedito di lavorare a ritmo sostenuto, un po' per colpa del mercato, in generale, che è diventato più ostile ai piccoli artisti.

La qualità di quello che abbiamo prodotto non è malaccio, però!

Fra le cose notevoli, c'è il fatto che quattro illustrazioni fanno parte del deck di tarocchi di Danny Phantom (Phantom's Fate and Fortune), una cosa che ci riempie di orgoglio. Non vediamo di vedere che aspetto avranno da stampate, in mezzo ad una quantità enorme di llustrazioni create da altri artisti del fandom fantastici (come Ecto-stone, che citiamo perché è il nostro favoritissimo, e ha fatto anche un paio di illustrazioni niente male del nostro Monarca).

E a proposito del Monarca! Una delle cose che più ha definito la nostra produzione, quest'anno, è una nuova saga, o un "brand", o un mondo nuovo, chiamatelo come volete... un progetto, quello di Regis Irae.

Regis Irae è una serie di libri (di cui per ora stiamo scrivendo il primo, Danny Runner e la Corona Fantasma), un videogioco (o due, perché ci stiamo divertendo a programmarne uno con Solarus, uno a scorrimento semplicino su Rosebud, o forse addirittura tre giochi, perché stiamo anche facendo una ROM hack dei pokémon, sostituendo personaggi e creature con quelli di Danny Runner), un ARG (sì, il sito ufficiale nasconde un mucchio di segreti e vi sfidiamo a trovarli tutti!) e persino un gioco di carte (di cui stiamo facendo il design e che ci costringerà ad illustrare ogni creatura del mondo di Regis Irae).


 Insomma, ci siamo dentro fino al collo. È interessante notare come sia iniziato con la voglia di espandere sul mondo di Danny Phantom (lo conoscete? È un vecchio cartone animato della Nickelodeon), che ci ha portati a scrivere delle fanfiction, un libro un po' "meta" e infine... Danny Runner, un retelling completo a modo nostro. Con ogni nuova opera scritta, i personaggi continuavano ad allontanarsi dalle loro versioni originali, come è giusto che sia quando si fa un retelling, e adesso quello che abbiamo è una cosa completamente nuova, il progetto Regis Irae.

Se un personaggio non cambia, quando viene sottoposto a situazioni radicalmente diverse dalle originali, c'è qualcosa che non va... i personaggi sono come le persone vere, no? Si adattano. E sotto mani diverse, che li portano in luoghi diversi, sottopnendoli a diversi stimoli, facendogli incontrare persone diverse, piano piano vengono plasmati in cose diverse. A noi capita sempre: alla fine sono irriconoscibili.

Continueremo anche a scrivere fanfiction di Danny Phantom (ce n'è una in particolare che vogliamo fare arrivare fino ad un punto preciso), non preoccupatevi! (Anche se, dite la verità, non vi siete preoccupati perché ovviamente, e giustamente, non ve ne frega niente). Quanto alle nostre necessità di worlbuilding selvaggio, c'è il progetto Regis Irae, e quello sì che potrebbe interessarvi!

Un sacco di cose stanno per arrivare ed uscire per voi, alcune sono già lì fuori (il primo libro, in fase di lavorazione, il sito ufficiale di Danny Runner e ovviamente un sacco di illustrazioni fighe) e speriamo che possiate godervele.

Are you ready to run?

Vi chiediamo scusa se non abbiamo ancora scritto il terzo libro della saga del Nuovo Mondo Oscuro... lo sappiamo, lo sappiamo, siamo lenti come George R. R. Martin, ma guardate il lato positivo! Aspettare così tanto ci ha permesso di parlare fra di noi della trama, di raffinarla, di aggiungere un sacco di cose pazzesche, così quando finalmente la scriveremo, quest'anno, sarà assolutamente incredibile.

Shadowfawn, il secondo libro della saga del Nuovo Mondo Oscuro, è senza dubbio la nostra opera più letta (forse seconda solo a Sunset, la nostra riscrittura del celebre Twilight di Stephenie Meyer, che però attualmente non trovate su Wattpad... boh, sarà una cosa di copyright, ma un giorno è scomparsa e noi non l'abbiamo ancora rimessa a posto) e perciò sappiamo che sono storie come questa che vi interessano, ma vi preghiamo di dare un'occhiata anche al nostro nuovo progetto, Regis Irae... e in cambio noi vi daremo qualcosa di nuovo per la saga del Nuovo Mondo Oscuro ;)

Oppure anche no... non nel senso che non vi diamo cose nuove del Nuovo Mondo Oscuro, ma nel senso che, beh, sia che il nostro nuovo progetto vi piaccia oppure che non vi interessi affatto, potete stare comunque tranquilli che abbiamo qualcosa in serbo per voi, cari i nostri fan della gente con i superpoteri in un mondo distopico che sta andando a rotoli. Perché, oh se sta andando a rotoli! Vi abbiamo lasciato con un piccolo spin-off, quello dell'Inverno delle Rose, con il gruppo di supercattivi che è cresciuto ancora grazie a...  no, non ve lo diciamo, altrimenti che ve lo leggete a fare? Il finale è a sorpresa, come spesso capita con i nostri lavori, e quel gran gruppo di pagliacci dei personaggi protagonisti (fatta qualche, ehm, eccezione) sono lì che vi aspettano per farvi divertire.

Noi continuiamo a tenere duro per ora, ma... cosa è successo a Wattpad? Una volta era pieno di lettori, di commentatori, e tutti insieme facevamo le teorie più strampalate, il tifo più matti per gli eroi (o per i loro nemici... voi da che parte state? ;)), ma ora è come se sulla piattaforma fosse sceso il silenzio. Non legge più nessuno, o sono andati tutti su un portale più fico? Ne sapete qualcosa? Se sì, fatelo sapere anche a noi!

Anche se, come forma di prevenzione, già che c'eravamo ci siamo fatti un account su Archive of Your Own ;)

Oh, e a proposito di grandi progetti... abbiamo iniziato a tradurre tutto, ma proprio tutto quello che abbiamo scritto, in inglese! Ci dobbiamo espandere, no? E qual'è il modo migliore per farlo se non rendere accessibili le nostre saghe a (quasi) tutti, in una delle lingue più parlate e lette del mondo? (Purtroppo, ora come ora, il cinese non è un'opzione praticabile, se non altro perché nessuno di noi lo sa parlare. Sappiamo dire solo "buon pranzo").

I vecchi libri riceveranno correzioni e "make-over" durante la traduzione, così potremo offrirvi anche una versione migliore degli originali!

 

Ricapitolando, ecco i nostri propositi per l'anno nuovo (quest'anno li scriviamo così l'anno prossimo possiamo venire a rileggerli e vedere quanto siamo stati bravi... oppure no):

  1. Tradurre almeno sei dei libri "principali" del Cammino delle Leggende e del Nuovo Mondo Oscuro
  2. Illustrare e completare il layout di 300 carte da gioco collezionabili (hey! Così possiamo fare i giveaway di carte belle, oltre a giocarci tra di noi)
  3. Finire di scrivere almeno il primo libro della saga di Regis Irae (Danny Runner e la Corona Fantasma)... e farlo sia in italiano che in inglese!
  4. Fare (o far fare) la pixel art di almeno 300 creature per lo spiritdex (non ve l'abbiamo detto che ora le nostre artiste fanno anche pixel art? Tutto merito della passione per i pokémon)
  5. Raggiungere le 1000 pagine nella wiki del Cactiverse


Okay, okay okay, come vedete sogniamo in grande. Di solito sono cose per cui serve almeno uno squadrone di persone! Trecento carte da gioco diverse? Illustrate per bene, tutte a colori, ognuna con il suo testo personalizzato? 1000 pagine nella wiki? Ci sono serie animate che non hanno enciclopedie dedicate così grandi.

Eppure noi continuiamo a provarci, a puntare in alto, oltre le stelle. Sì, lo sappiamo che non stiamo facendo un granché di denaro con tutto questo lavoro, che dovremmo buttarci su altro (tipo sui cartoni animati per bambini tipo Cocomelon... ehi... hei stiamo avendo un idea proprio adesso, uh oh, sì, non avremo mai il tempo necessario per realizzarla ma adesso l'idea è lì), che è frustrante creare qualcosa di così complesso, con così tante parti, per nessuna ricompensa in particolare, neppure la fama, ma... questi siamo noi. Creare è parte fondamentale di chi siamo, è il nostro modo di cambiare il mondo, e non possiamo fare diversamente.

Persino internet è diventato ostile ai creativi, ultimamente, e molto più apertamente di un tempo, per colpa della "fazione" che idolatra l'AI (che poi non è un'AI, si tratta di programmi che generano a partire da immensi database che sprecano energia ed acqua, e usano arte rubata dagli artisti, ma di intelligente non hanno niente), degli scammer, di chi ruba le fanfiction e le da in pasto a programmi che le rielaborano e le sputano fuori come "podcast" (l'avete saputa quella losca storia del CEO di Speechify? NO? Meglio così, perché è roba da tirargli in faccia zolle di terriccio appena concimate), ci sono più account bot che persone vere in giro, e noi tutti scrittori, creatori, artisti di ogni genere ci ritroviamo, ora più che mai, a fare il triplo del lavoro che facevamo un tempo: non basta più essere artisti con una visione personale, ora dobbiamo sapere quando postare, quali sono le ore di punta per il traffico online (e per il pubblico specifico al quale puntiamo), come utilizzare gli hashtag, come "brandizzarci".

Recentemente abbiamo letto un articolo molto interessante al riguardo. È in inglese, ma se ve la cavate potrebbe essere una lettura alquanto interessante. Questa è una lettura particolarmente consigliata sia per chi al giorno d'oggi vuole fare l'artista, sia per tutte quelle fantastiche persone che semplicemente amano l'arte e vogliono supportare chi la crea.


Noi siamo scrittori e artisti. Forse un pochino "quirky" e con una gimmick buffa (non si sente tutti i giorni di cactus infuocati che scrivono, eh?), ma come quasi tutti gli scrittori e gli artisti, quello che vogliamo fare è creare, non dover promuovere noi stessi.

Per questo puntiamo alle stelle con le nostre creazioni: perché parlino da sé, perché la loro qualità e complessità e visione inspirino gli altri. Facciamo un po' schifo a promuoverci, perché passiamo tutto il tempo a pensare alla qualità di ciò che facciamo, ossessionati da personaggi e luoghi, dalle parole, dai volti, dalla biologia di animali fantastici... puntiamo in alto, ma nel mondo moderno in cui viviamo non c'è più neppure lo stolto che guarda il dito quando indichi la Luna, perché le dita sono troppe, sono migliaia, e sono glitterate, con le unghie smaltate, e cercano di attirare l'attenzione più della Luna stessa, e anche lo stolto si è seccato di guardare dita tutte uguali e se n'è andato da qualche parte a fare il complottista.

Non siamo bravi a promuoverci, ma ora più che mai è il tempo della meraviglia: la creazione è necessaria.

Perciò speriamo in un anno sereno, che ci dia il tempo, che ci dia le forze, di creare ciò che desideriamo.

E se ci aiutate, possiamo fare cose grandi, tutti insieme.


A voi, germoglietti! A voi auguriamo un anno frizzante, scoppiettante, pieno di risate, di amicizia, pieno di luoghi nuovi, di brezze che hanno odori che non avete ancora mai sentito, di dolci che non avete ancora mai provato, un anno in cui potrete tenere per mano persone che non sapevate ancora di amare, un anno pieno di libri, di magia, di arte. A voi, germoglietti, auguriamo il dono dell'ispirazione.

Non smettete mai di creare! Affilate le vostre matite! Pulite le vostre tastiere! Il 2025 è il VOSTRO anno.

A tutti voi che leggete queste parole: soffia nella nostra direzione un vento caldo, proveniente da deserti lontani, e porta alle vostre menti visioni straordinarie.

Create create create.

In alto le penne, come un brindisi! Ad un nuovo anno!

Dicembre 2024 - Cosa abbiamo creato?

Dicembre 2024 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!

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