sabato 16 novembre 2024

Strisciante nero


Lo strisciante nero (Nigris reptans) è uno spirito appartenente al gruppo dei lemures, noto per la sua agile e peculiare modalità di movimento. Questa creatura, quasi sempre di dimensioni contenute, è facilmente riconoscibile grazie al suo manto scuro che tende al nero. Gli striscianti neri sono noti per il loro comportamento sociale, preferendo associarsi in gruppi affollati piuttosto che vivere in solitudine.

Etimologia

Il nome scientifico di questa creatura, Nigris reptans, e quello comune, strisciante nero, hanno significati simili: "Nigris" deriva dal latino per "nero", mentre "reptans" indica il movimento strisciante.

Aspetto

Gli striscianti neri sono spiriti che, una volta raggiunta l'età adulta, sono lunghi dai venticinque centimetri al metro e mezzo. Hanno un corpo sottile e affusolato, estremamente flessuoso ed elastico, che termina ad un'estremità con una coda sottilissima e all'altra con una piccola testa smussata.

Gli occhi, rotondi e posti ai lati della testa, sono generalmente di colore verde, più raramente rossi o bianchi, e somigliano a piccole biglie senza alcuna distinzione visibile fra sclera, iride e pupilla: queste tre parti dell'occhio sono infatti in genere trasparenti e il colore è dovuto semplicemente al tipo di energia che scorre nel corpo della creatura. Il tipo di core di uno strisciante nero può essere facilmente individuato guardandone gli occhi.

I corpi morti degli striscianti hanno sempre occhi trasparenti, simili a quelli vuoti dell'esuvia di un serpente.

Alcune popolazioni del Vecchio Mondo hanno occhi lattei, molto simili alle striature lungo il loro corpo, ma si tratta di gruppi molto isolati che hanno intrapreso un cammino evolutivo diversissimo da quello dei loro fratelli migratori.

Gli striscianti neri provano raramente a manifestarsi nel mondo materiale, ma talora questo avvenga, trattandosi di piccoli spiriti sono spesso in grado di creare solo ombre che si muovono lungo le pareti, non dissimili ad ombre naturali, proprio come accade ai più famosi wuppi.

Nonostante la loro piccola taglia e il loro essere completamente innocui per gli esseri umani, gli striscianti neri sono famosi per essere la specie "base" per la creazione degli assassini di inchiostro, enormi creature serpentiformi che vengono create quando uno strisciante nero viene portato nel mondo materiale e ingozzato forzatamente di energia al punto da generare un'anomalia nel core che ne cambia la codifica.

Comportamento

A differenza di molti altri lemures, che sono noti per la loro capacità di fluttuare in ogni direzione, lo strisciante nero mostra una preferenza per le superfici solide, da cui deriva il suo nome comune: pur potendo fluttuare, preferisce di gran lunga avere il corpo sempre a contatto con qualche oggetto fisico. Questa creatura è in grado di muoversi rapidamente strisciando su terreno, rami, rocce e altre superfici, usando le sue estremità per spingersi e aggrapparsi.

In gruppo, gli striscianti neri danno talvolta vita a ammassi brulicanti, creando un'immagine affascinante e quasi ipnotica. Questa loro inclinazione a unirsi in grandi masse consente alla specie di sfruttare al meglio le risorse disponibili e di proteggersi dai predatori. Durante le fasi luminose, gli striscianti neri si nascondono in zone ombreggiate o sotto vegetazione fitta, per emergere al ritorno delle fasi crepuscolari, o addirittura buie, alla ricerca di cibo.

Gli striscianti neri sono creature migratorie, che si spostano alla ricerca di luoghi ricchi di cibo e poveri di predatori. Il loro senso più sviluppato, l'olfatto, li guida con sicurezza a quei luoghi "in decadimento" dove è possibile trovare una gran quantità di decompositori di cui nutrirsi.

Habitat

Gli striscianti neri prediligono habitat ricchi di vegetazione, come foreste dense e zone montuose; sono gli spiriti più comunemente rinvenibili nei cosiddetti boschi esauriti, ovvero i resti spirituali di quelle che un tempo erano distese di alberi, i quali sono stati tagliato e/o eradicati nel mondo materiale, ma la cui presenza spirituale è rimasta sigillata dal cemento, impossibilitata a disperdersi nella sua maniera naturale.

La capacità di mimetizzarsi degli striscianti, grazie al colorito scuro ed opaco, li rende abili nel nascondersi tra le ombre dei loro luoghi di residenza. Sono piccoli spiriti adattabili che possono essere trovati in diverse aree geografiche, purché vi sia una disponibilità di spazi sicuri in cui strisciare e ripararsi. Alcune sottospecie di striscianti neri vivono in corrispondenza di soffitte abbandonate.

Dieta

La dieta degli striscianti neri si compone principalmente di paralarve, spiriti decompositori e materia ectoplasmica fresca di piccole dimensioni, come i resti dei pasti di creature più grandi. Grazie alla loro natura sociale, spesso collaborano durante la ricerca di cibo, con alcuni membri del gruppo che si occupano di individuarlo mentre altri si assicurano che l'area circostante sia sicura da potenziali minacce. Le loro bocche sono molto piccole, perciò possono ingoiare solo bocconi di dimensione non più grande di un grillo. Gli esemplari più grandi, quelli lunghi un metro e mezzo, sono capaci di mangiare prede un po' più grandi, fino alle dimensioni di un topolino, ma è comunque raro che queste creature provino a nutrirsi di qualcosa di simile: solo in condizione di estrema fame proveranno a dare la caccia agli spiriti-topo o agli spiriti-rana.

Gli striscianti neri sembrano in grado di digerire la materia vegetale, una condizione rara fra gli spiriti e in particolar modo fra quelli a tendenza carnivora, e per alcuni ricercatori questa è la prova che nel passato la dieta degli striscianti dovesse essere molto diversa.

La capacità di digestione della materia vegetale è inoltre prova inconfutabile della totale assenza di una connessione fra gli striscianti e i serpenti del mondo materiale a cui tanto somigliano.

Conservazione

Nonostante gli striscianti neri non siano attualmente considerati a rischio immediato di estinzione, la loro popolazione è influenzata dalle attività umane che ledono il loro habitat naturale. La deforestazione e l'urbanizzazione non incidono in maniera diretta sulla loro presenza, poiché spesso è possibile trovarli in luoghi che sono stati abbondantemente deforestati da decenni, ma rappresentano minacce significative per la sopravvivenza della specie per via del graduale allontanamento di altri spiriti più grandi, i quali non amano le zone urbane. Senza spiriti più grandi, che caccino e si riproducano in quei luoghi, gli striscianti rischiano di morire di fame e, dopo periodi più o meno lunghi, si muovono in altre zone, alla ricerca di nuovo cibo; pertanto, l'estensione del loro habitat è considerata in notevole diminuzione.

Sembra un controsenso che il luogo più comune in cui vengano rinvenuti siano i boschi esauriti, ma bisogna ricordare che queste distese di alberi spirituali morti, i quali si stanno lentamente decomponendo, non sono rinnovabili: una volta che gli alberi si sono completamente dissolti, non ne verranno piantati di nuovi e gli striscianti non potranno tornare in quei luoghi.

Curiosità

  • Gli striscianti neri hanno un linguaggio comunicativo unico, composto da suoni e movimenti distintivi che permettono loro di coordinarsi durante la ricerca di cibo e di avvisarsi in caso di pericolo. Questo linguaggio non è compreso istintivamente da nessun altro spirito.
  • Nonostante l'aspetto molto differente, i wuppi appartengono allo stesso genere, Nigris. Quelli che sembrano essere tentacoli da "polpo" nei wuppi, sono in realtà code multiple, del tutto identiche a quelle degli striscianti neri nella loro struttura interna.

 

Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
 
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🌵🎨 Tutti i disegni di questa pagina (e probabilmente anche delle altre, se non è diversamente specificato) sono stati realizzati dalle nostre artiste, Furiarossa e Mimma. Scoprite di più sui loro fantastici lavori, cliccando su uno dei loro link e gustandovi le loro gallerie! 🌵🎨

 

 

venerdì 1 novembre 2024

Ottobre 2024 - Cosa abbiamo creato?

Ottobre 2024 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!


+++DISEGNO++++
 
Il Cammino delle Leggende (The Way Of Legends) / Nuovo mondo oscuro (New Dark World) OCs
Glowing eyes | Danny Doll | Yeah, Fine. | Ladan being the best Vlad 1 | Brainless knight | Mentor | You can't own what is no more | The perfect son |


Other
Little fire eel | Graveyard boy |

Furry, anthro and animals (not commissions)  
Look at all these chickens! |
 
Danny Phantom

Phantom's fate & Fortune: meet the artists | Yawning Vlad | Ectober '24 - Past, present, future | Ectober '24 - Past, present, future (again) | Early studies for the Monarch | Clockface - A clockwork being completely reworked to adapt to our writing world  | Vlads | Just a coffee cup (not of coffee) | Harlequin covers? WHY?! |


Patrons Only!
Time to dig (WIP) | The Mentor (knight form) and the Runner (WIP) | Danny Runner (WIP) | The Monarch (WIP) | Spottedleaf (WIP) | Ladan (WIP) | Danny Runner portraits (WIP) | Phantom redesign (WIP) | The cheese thief (pack for patrons) | The Dawn of Beast (Pack for patrons) |
 
+++SCRITTURA+++

Danny Runner and the Phantom Crown

4. The cost of being twice yourself [ENG] / Il prezzo di essere due volte te stesso [ITA] | 5. Forest [ENG] / Foresta [ITA] | 6. The David Villa [ENG] / La villa dei David [ITA] | 7. Monsters beyond the veil [ENG] / I mostri oltre il velo [ITA] |
 
Stupido Danny, hai le fette di prosciutto sugli occhi
 
Racconti
 
Totale dei lavori pubblicati:55
 
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lunedì 21 ottobre 2024

L'Occhio non mente - Analisi dei personaggi

Da una goccia d'acqua, è possibile risalire alla composizione del mondo: la vita contenuta in essa, siano spore, uova, batteri, ci raccontano di un ecosistema, ed un ecosistema ci racconta del suo pianeta.

Ma se una goccia d'acqua può rivelarci la natura del mondo, allora un character design ci può rivelare l'intera storia del personaggio, anche laddove essa non sia mai stata rivelata in canon. In questa rubrica analizzeremo in dettaglio i character design (comprese le forme alternative, i cambi di costume, i manierismi) di diversi personaggi, cercando di ricostruire ciò che non è mai stato detto su di loro.

Benvenuti su L'Occhio Non Mente, una rubrica dove cercheremo di raccontarvi una storia per ogni personaggio, ricostruendola a partire da dettagli apparentemente insignificanti, collegando simbolismi e praticità, per avere di loro una visione a 360°.


Danny Phantom

  • Clockwork
     

Gargoyles


domenica 13 ottobre 2024

Il Paradiso del lombrico

Il paradiso del lombrico



C'era una volta un uomo che era appena morto e si era perciò ritrovato alle porte del paradiso.
Le porte del paradiso però, erano chiuse, una cosa che l’uomo non riusciva proprio a concepire: infatti lui era sempre stato un ottimo cristiano, almeno dal suo punto di vista.
Era sempre andato a messa la Domenica, aveva sempre seguito i comandamenti. Beh, forse sempre, sempre no. Ogni tanto, diciamo, aveva sgarrato pure lui e in linea di massima aveva sempre detto agli altri di credere in Dio, e lui ci aveva creduto... e aveva fatto bene, pensò, a crederci perché una volta che era arrivato nell'aldilà, aveva effettivamente trovato quelli che gli sembravano i cancelli del Paradiso, tutti perlescenti, con i dettagli di oro che scintillavano, sopra queste nuvole altissime, che a guardare sotto gli venivano le vertigini.
Allora lui si sedette per terra e aspettò e aspettò e aspettò.
Quello che successe fu che a un certo punto qualcuno aprì questi cancelli.
Subito l’uomo si precipitò a infilare la testa dentro il cancello e il cancello fu chiuso e lui rimase strozzato con la testa dentro i Cancelli del Paradiso, urlando, «Fammi entrare, fammi entrare».
Allora qualcuno aprì il cancello: era un Angelo, che uscì a parlare con lui.
«Mi scusi signore, ma lei che cosa fa? Che cosa sta facendo qui davanti alle porte del Paradiso?» «Che cosa sto facendo?» Disse l'uomo, «Voglio entrare, ovviamente» e l'angelo gli disse «Mah, non mi pare che lei sia in lista per entrare. Voglio dire, lei deve stare qui fuori e aspettare che vengano a prenderla per portarlo altrove»
«Come portarmi altrove? Io merito il paradiso!»
«Ah, lei merita il paradiso» rispose l’Angelo «E va bene, se è così la faccio parlare direttamente col mio principale» E prese per mano l'uomo e lo portò direttamente fra le sfere più alte.
In questa luce intensa, sopra le nuvole pi+ alta c'era un profumo di fragole e c'era un vento leggero, una brezza che portava un tepore sottile e tutto era meraviglioso e la temperatura sulla pelle era era come un secondo vestito, un guanto perfetto, e si sentiva il rumore degli uccelli che cantavano e dell'acqua che sgorgava. Insomma un Paradiso assoluto, esattamente quello che qualcuno si potrebbe aspettare.
E così l'uomo fu portato direttamente di fronte alla presenza di Dio che non vi descriveremo, perché Dio è indescrivibile. Dovreste morire e vederlo per poterlo descrivere, e visto che noi non siamo morti e la storia ci è arrivata di seconda mano, possiamo dire che l'uomo incontrò Dio, ma noi non sappiamo come questo Dio fosse fatto.
Possiamo rappresentarlo, se volete, come una gigantesca e luminosissima noce di cocco. Badate bene, questo non è l'aspetto che dovete per forza immaginare per Dio, ma se non avete una un'immaginazione particolarmente fervida, potete visualizzare una noce di cocco grande come due autobus, uno sopra l'altro, ed estremamente luminosa.
Lo sapevate che la noce di cocco è uno dei simboli di Gesù? Comunque, ritornando alla storia, quest'uomo finalmente incontrò Dio e Dio gli disse: «Scusa, ma cosa ci fai qui?».
L'uomo rispose: «Sono morto e sono venuto in Paradiso».
Dio lo guardò bene.
«Mi ricordo la tua faccia, perché mi ricordo la faccia di ogni singola creatura sulla Terra, e non mi pare proprio che tu debba stare qui».
L'uomo era attonito
«Ma io sono andato a messa tutte le domeniche» Disse «e sono sempre stato attento a ricevere il messaggio di Dio, e a trasmetterlo agli altri»
Dio allora si infuriò.
«Come? Come sarebbe a dire? Io sono venuto a te, a parlarti direttamente di persona. E tu ogni singola volta mi hai rifiutato. Quindi che cosa ci fai qui?».
L'uomo si sorprese.
«Io non l'ho mai rifiutata, Vostra Altezza ed eccellenza. Io, io sono sempre stato un vostro fedele servitore».
Allora Dio prese dal terreno una manciata di di terriccio, e in questa manciata di terriccio umido c'era un verme.
Subito l'uomo disse: «Ah, un verme dunque. E per farmi capire che avrei dovuto essere più umile, come un verme della terra»
E Dio gli disse: «No, sciocco, no, non è per niente questo. Il fatto è che io sono venuto da te con questa forma»
L'uomo lo guardò attonito.
«Con la forma del terreno, Signore?»
«No, stupido» rispose Dio «Con la forma di un verme. Sono venuto da te come l'umile lombrico l'umile lombrico che non fa mai del male a nessuno, puro e innocente dal giorno della sua nascita al giorno della sua morte, il Lombrico che porta agli umani solo terreni sciolti e fertili, la mia benedizione, il mio patto fra la natura e voi. Io sono venuto a te come l'umile verme per portarti la gioia. E tu che cosa hai fatto? Hai preso e mi hai schiacciato, rifiutando per la prima volta il mio patto»
«Ma… ma io non lo sapevo» disse l'uomo
«Eh, non lo sapevi, come sarebbe a dire che non lo sapevi? Quando qualcuno ti parla chiaro, tu non lo capisci, perché è quello che il verme dice, il verme è lì da te per offrirti un servizio perfetto. Niente malizia e solo vantaggi»
«Eh non lo sapevo» insistette l'uomo.
Dio allora alzò una mano e sulla mano si posò una piccola ape dorata.
«Sono venuto da te come un'ape. L'ape che grazie al suo lavoro incessante impollina i fiori e che produce più miele di quanto ne possa mangiare, perché anche tu possa godere di questa dolcezza, perché anche tu possa nutrirti del lavoro di qualcun altro. Ecco, anche lì era un mio segno. Sono venuto a te per darti la mia amicizia e per chiederti se era quello che desideravi. Così tu hai visto l'ape posata sul davanzale della tua finestra, hai arrotolato un giornale e mi hai uccisa».
L'uomo era imbarazzato, mortificato.
«Non non lo sapevo, mio Signore» Disse.
Dio lo guardò storto e lasciò volare via l'ape.
«Beh, non è finita qui, disse una volta sono venuto a te come cane, un cane che ti aveva preso a cuore e che desiderava fare la guardia al tuo giardino non avrebbe mai permesso ai malintenzionati di entrare. Tutto quello che avrebbe fatto era darti la sua fedeltà, il suo amore incondizionato. E tu che cosa hai fatto? Poiché non ti piaceva che il cane perdesse pelo o che si sdraiasse davanti alla tua porta, hai fatto una polpetta avvelenata e gliel'hai data e mi hai ucciso per la terza volta».
L'uomo adesso era visibilmente paonazzo.
«Eh, io non lo sapevo» disse
«Eh, ma tu non sai niente» rispose Dio «Com'è possibile questa cosa? Io continuo ancora e ancora e ancora a venire da te con chiari segni della mia amicizia, e tu ogni volta mi uccidi. Per fortuna tua sono un Dio e perdono, però tre volte sono anche troppe. La cosa è che sono arrivato da te anche una quarta volta»
«Una… una quarta volta?
«Sì. Sono venuto a te come ragno delle cantine. Non avrei potuto essere più adamantino riguardo all’amicizia che ti offrivo: creatura innocua per te, ma flagello degli insetti molesti, mi ero appostato in un angolino dove potevi a malapena vedermi e ho tessuto con impegno la mia trappola e casa. E tu cosa hai fatto? Mi hai chiamato schifoso, hai distrutto la mia casa e mi hai schiacciato con il piede»
«Ma… ma era solo un ragno...»
«Le parole che usi non hanno senso. E se io dicessi “era solo un patto d’amore”? Se dicessi “era solo il mio messaggio per te”? Non ha forse lo stesso significato di “ragno”?. E come se non bastasse, anche se ormai non avevo speranze per te, ci ho provato ancora… e sono venuto da te, come bruco geometride»
«Bruco geometride?» Domandò l'uomo «E che cos'è?».
Subito Dio si abbassò e prese dall'erba fresca che cresceva ai suoi piedi una piccola creatura, un bruchino verde che camminava in modo buffo, contraendosi e allargandosi come il compasso di un geometra.
«Questo poi...» Disse «… Non sai neanche i nomi delle creature del mio creato. Questo è un bruco geometride ed è ed era lì per farti sorridere con i suoi movimenti buffi. E un giorno sarebbe diventato una farfalla che avrebbe potuto insegnarti molto sull'arte del volo e sulle relazioni che esistono fra le piccole creature. Avrebbe potuto farti sorridere, oltre ad impollinare i tuoi fiori. E tu che cosa hai fatto? L'hai visto sul bordo di una di una foglia di lattuga e lo hai schiacciato. Questo questo io non posso perdonarlo poiché per già tre volte ti avevo perdonato. E infine ti ho mandato il più piccolo e colorato dei miei figli e anche lui creatura adorabile che non poteva farti nulla di male. Anche lui tu hai ucciso. Era chiaro a quel punto che cosa desideravi. Ognuno di noi crea il suo paradiso nel momento in cui tu tratti qualcun altro. Con le scelte che hai fatto nella tua vita, hai plasmato il luogo che ti avrebbe accolto dopo la tua morte. Perciò tu hai scelto un mondo in cui il suolo non è sciolto e fertile. Ma duro e freddo e inospitale per la vita. Non hai scelto un luogo dove la frutta è dolce e matura, ma un luogo dove ogni fiore non porta frutto. E non hai scelto un luogo protetto e pieno di amici, ma un luogo senza guardiani e senza amore. E infine hai scelto di ripudiare persino le piccole cose, le piccole gioie che rendono la vita degna di essere vissuta».
Dio, circondato di ogni sorta di creature, si abbassò per incontrare gli occhi dell’uomo.
«Vedi» Disse «Inferno e Paradiso non sono completamente separati ed è solo il nome che noi diamo a questi luoghi. Alla fine siamo noi a sceglierli e tu con le tue azioni hai scelto quello luogo, un luogo freddo e buio, senza gioia e senza amore. Magari ti ci troverai bene visto che lo hai scelto. E anche se i nomi di questi luoghi che non sono completamente separati, anche se non sono paradiso e inferno, di certo quello che ti sei scelto tu, io non lo chiamerei paradiso».




E l’uomo si ritrovò in una pianura sterile e dura, senza frutta e senza fiori, senza amici, sotto un sole bruciante, punto da nugoli di zanzare, infastidito da sciami di mosche.

martedì 1 ottobre 2024

Settembre 2024 - Cosa abbiamo creato?

Settembre 2024 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!


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Mini-Mircea | The Mentor - A couple of studies | Would you tear them apart for me, my boy? | Principino said "?" |

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Mossed over gargoyle dragon | DJ Ertegun |

Furry, anthro and animals (not commissions)  
Chibi Specter |
 
Stupido Danny, hai le fette di prosciutto sugli occhi


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domenica 15 settembre 2024

La Teoria dei Superboomer

(Did you get lost, wanderer? If you're looking for this page in English, you can find it HERE once it's ready!)


La Teoria dei Superboomer è un saggio socio-biologico scritto dal cantante, scrittore e supereroe Hawk Storm agli inizi della sua carriera.

Nel libro, Storm ripercorre la storia dei poteri umani, con particolare enfasi sulle testimonianze che vengono dal Rinascimento in poi, periodo in cui, a suo avviso, il giudizio popolare è meno offuscato dalla superstizione e dalla sofferenza di una vita incertezza; affidandosi anche a numerose osservazioni personali e testimonianze contemporanee, lo scrittore teorizza che l'Homo sapiens excitavit si stia adatttando alla presenza genetica di abilità straordinarie in maniera sempre più efficiente e rapida, causando la comparsa di poteri innati crescentemente più forti e stabili in ogni generazione umana.

Quelli che solo anni prima sono considerati "superpoteri", abilità miracolose che al loro manifestarsi sorprendono la comunità scientifica, diventano poi poteri comuni entro una generazione, che avrà altri, più grandi meraviglie di cui stupirsi.

La Teoria dei Superboomer prende il nome dalla generazione successiva a quella in cui è nato Storm stesso, i superboomer appunto, che nel libro lo scrittore teorizza essere per conseguenza logica la generazione capace di sfornare gli umani più straordinari mai nati fino a quel momento, più abili e forti, persino mentalmente più consapevoli e maturi, maturità data sia dall'accessibilità delle informazioni data dai media moderni, che gli danno sin da piccoli almeno un quadro sommario del mondo che li circonda sin da piccolissimi, sia dalla responsabilità che viene dal gestire un potere così grande.

Ricezione ed eredità culturale

Il saggio venne recepito in maniera calorosa dal pubblico, riscontrando un grande successo e catturando l'attenzione e l'approvazione anche di giovanissimi lettori e lettrici. Già poche settimane dopo l'uscita, La Teoria dei Superboomer era considerato un saggio celebre e la rivista Spaces lo ha listato nella Top 20 dei libri più influenti degli anni '90.

È stato citato spesso come fonte o ispirazione in opere successive alla sua pubblicazione. Una delle opere che si sono apertamente ispirate al saggio più popolari è "Super-ka-boomers" della dottoressa Nikolli, madre della teoria dell'umanità magica.

In seguito alle prove empiriche collezionate negli anni, la teoria dei superboomer di Storm è ormai supportata da una buona parte della comunità scientifica.

Controversie

Il libro è andato incontro ad una leggera controversia, dovuta al fatto che alcuni lettori hanno trovato di cattivo gusto il modo in cui Hawk Storm ha parlato dell'alta mortalità infantile tra le persone con minus poteri, definendola come uno dei fattori che ha portato al rapido miglioramento nella forza e la gamma dei poteri rimuovendo immediatamente geni pericolosi dalle linee di sangue.

Inoltre, il giornalista Jordan Assman ha definito l'approccio di Storm all'argomento come un "tentato totalitarismo generazionale", per cui l'autore auspica ad una completa sottomissione delle vecchie generazioni a quelle nuove senza tenere conto dei meriti personali.

Storm ha affrontato entrambe le controversie pubblicamente, sia in interviste che in programmi televisivi. Mentre ospite del talk show di Luciana Laterizi, ha affermato:
"I giovani sono il futuro, saranno loro a prendere le redini del mondo. È una cosa che sappiamo tutti, è un luogo comune, praticamente. Nel libro io porto fatti, non è colpa mia se le vecchie generazioni non riescono a rassegarsi ed ammettere che quelle nuove non solo stanno facendo meglio di quanto abbiamo fatto noi, ma sono meglio di quanto siamo stati noi. È la natura dell'evoluzione, ed ognuno di noi ha il compito di sostenere la gioventù che verrà, così come dovranno farlo loro un giorno quando le loro figlie e figli cresceranno.
Di come sia stato preso il mio commento sulle person con minus poteri invece io mi dispiaccio, perché forse avrei dovuto usare più delicatezza, non era assolutamente mia intenzione dare l'impressione che la loro sfortuna io la ritengo una cosa buona".

domenica 1 settembre 2024

Agosto 2024 - Cosa abbiamo creato?

Agosto 2024 è finito: Ecco cosa abbiamo postato online questo mese, grazie anche al supporto dei nostri beneamati patrons!


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+++SCRITTURA+++

Gli dei in catene

7. Vivisezione: parte 2 | 8. I soliti amici, i soliti vicini |

 
 
Iris Letalis
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