mercoledì 12 dicembre 2018

Terraskus

Terraskus
(Dracoterrae Mastodon)

Sinonimi in disuso: Dracoterraskus Terraskus, Dracus terraskoides, Tarascones Mastodon

“Immenso s'innalza, immenso ricade,
sfregano in oscuro canto le sue spire
nuotando come nell'acqua sotto l'oro di silice.
Spirito della terra, cavaliere della materia,
nei suoi occhi silenti vedi l'origine e la fine,
la fame e il respiro,
la vita.”

Origine
Questa specie di demidrago è antichissima, forse persino più dei draghi stessi, e la sua origine non è certa. Si narra che il primo cucciolo di terraskus sia arrivato sulla terra circa 1,7 miliardi di anni fa, ma non si è certi della modalità di arrivo: trasportato da un avis vagante, da un'astronave aliena o unico sopravvissuto allo schianto di un meteorite abitato da questi strani rettiloidi sono solo alcune ipotesi e sono tutte ugualmente incerte.
Stemma della città di Tarascona
Non sono mai stati ritrovati fossili di altre specie simili al terraskus da cui possa essersi originata la specie moderna, inoltre anche al giorno d'oggi non esistono altri demidraghi simili. Persino il termine “demidrago” per descrivere i terraskus è ampiamente dibattuto dagli scienziati.
Il terraskus è l'unico rappresentante del suo genere.
Il suo nome moderno deriva secondo alcuni da quello della città di Tarascona (in francese Tarascon, in provenzale Tarascoun), un comune francese situato nel dipartimento delle Bocche di Rodano, sebbene la città stessa prenda il nome da una specie di draghi, la Tarasca. Secondo altri il nome viene dallo spagnolo “Tierrasco”, terra disgustosa, per via del tipico odore di carne morta e terreno bagnato che proviene dalle immense fauci aperte di questa bestia, per altri ancora il nome sarebbe molto più antico e le sue origini si perdono nei recessi del passato.


Aspetto
Disegno della testa di un terraskus
Iniziamo dichiarando che il terraskus non è una creatura come le altre: è un simbolo. Un simbolo dell'ignoto, della potenza, una vera e propria calamità naturale che striscia e scava e divora. Tale è la sua massa e il suo aspetto da renderlo terrificante e temuto anche dai draghi, sebbene si tratti di un gigante “gentile” che non uccide più di quanto non possa mangiare e che non distrugge mai insensatamente.
Questo immenso animale è stato creduto per migliaia di anni privo di arti e simile ad un enorme verme corazzato con una testa da drago e due robuste corna rivolte in avanti, ma si è scoperto in tempi più recenti che in realtà possiede un numero variabile di tozze e potenti zampette, da dodici a sessanta a seconda dell'esemplare, che gli permettono di scavare molto rapidamente e di muoversi con agilità nel sottosuolo. Ha un corpo lunghissimo, più di quello dei draghi orientali, ricoperto da placche di una robusta corazza composta principalmente da chitina e calcio, di solito di colore bruno, che lo aiuta a far scivolare sul suo corpo i granelli di sabbia e contemporaneamente lo protegge dai danni che potrebbero essergli provocati dallo sfregamento contro le rocce: questo perché il terraskus è una creatura ipogea dei deserti e si muove a grande velocità sotto la sabbia.
In media un esemplare adulto è lungo dai 20 ai 38 metri, ma in casi assolutamente eccezionali (e in età molto avanzata) possono raggiungere anche i 60. Il dorso è coperto, per la sua intera lunghezza, da relativamente piccole punte ossee ricoperte di chitina nera.
Il terraskus ha polmoni lunghissimi e molto capienti che gli permettono di rimanere in apnea eccezionalmente a lungo, ma non esistono dati precisi riguardo al tempo massimo che questa creatura può passare senza assumere ossigeno.
Il capo, come già citato, somiglia nelle forme a quello di un drago pesante di taglia grande (in questo senso è quasi sconvolgente la somiglianza con i draghi oscuri, creature che non hanno alcuna parentela filogenetica con i terraskus), con fossette di percezione del calore, narici che è capace di chiudere completamente e piccoli occhi rotondi gialli o arancio (più raramente rossi o bruni) dalla pupilla verticale. Gli occhi sono protetti da quattro palpebre: due interne, membranose e di colore bianco, e due esterne più spesse e coriacee orlate da corte ciglia dure composte parzialmente di metallo. I terraskus hanno una visione piuttosto scarsa e non possono distinguere i colori eccetto il blu, ma hanno una percezione cinetica immediata: un oggetto immobile e freddo non verrà neppure notato. 
Dettaglio dell'occhio con le tipiche ciglia dure
I loro numerosi denti (in media settanta-cento) sono di forma conica, come quelli dei coccodrilli, ma piuttosto piccoli in proporzione alla testa e servono semplicemente a trattenere la preda, non a masticarla; inoltre sono capaci di ricrescere se vengono strappati via o se cadono naturalmente.

Vecchia illustrazione (non anatomicamente corretta), di un terraskus che emerge dalla sabbia. Denti e squame sono errati.


Comportamento
È un animale fortemente solitario che trascorre la maggior parte del tempo in un complesso sistema di gallerie sotterranee; alcune, quelle più profonde, sono collocate a 35–70 m dalla superficie, utilizzate come ripari permanenti, ed altre più superficiali, sono utilizzate come terreno di caccia e possono arrivare a ricoprire una superficie di 70–80 km².
Grazie ai recettori di calore e di pressione posti sul loro muso, quando si trovano nelle loro galleria di caccia i terraskus possono percepire il passaggio delle creature sul terreno sovrastante e scattare rapidamente per ingoiarle vive o ucciderle con un singolo morso. Si nutrono anche di elementi minerali, come le rocce, per mantenere sano il loro “esoscheletro” assumendo grandi quantità di calcio e ferro.
I terraskus sono i demidraghi con le più sviluppate capacità vocali, in quanto producono suoni che vanno da profondi sibili a spaventosi ruggiti e muggiti, solitamente durante la stagione degli accoppiamenti. Nonostante ciò, di solito sono silenziosi e non possiedono un linguaggio vero e proprio per comunicare tra loro, al contrario dei veri draghi (che possono parlare lingue persino più complesse di quelle umane) o degli altri demidraghi (che possiedono linguaggi rudimentali, simili a quelli delle scimmie).
Questo potrebbe far pensare che i terraskus siano creature stupide, ma non è affatto così! Pur essendo solitari, questi demidraghi sono capaci di risolvere problemi logici anche molto complessi e in passato si sono persino osservati esemplari che hanno imparato il significato di parole del linguaggio umano o draconico, pur non essendo in grado di replicarle per via della mancanza di organi specifici per l'articolazione delle parole. I terraskus possono inoltre creare trappole più o meno sofisticate e sono stati osservati mentre giocavano con le rocce o con i resti di alcune creature morte, componendoli come in rappresentazioni artistiche.
I terraskus trascorrono la maggior parte della loro vita dormendo e sognando. Poiché si tratta di un animale a sangue freddo, può essere (ma molto raramente, poiché si tratta di una creatura schiva) visto termoregolarsi in superficie durante le ore più calde del giorno. Di notte, i terraskus dormono sempre e non cacciano.

Nascita e crescita
Le uova di terraskus vengono deposte una volta l'anno in numero variabile da dodici a venti, nascoste a grande profondità nel terreno, in apposite gallerie scavate dalla madre, dove rimarranno per circa sei mesi prima di schiudersi.
Il tasso di mortalità dei piccoli si attesta intorno al 99%: il loro sistema immunitario alla nascita è poverissimo e si sviluppa con grande fatica esponendoli a innumerevoli malattie, procurarsi la quantità corretta di cibo è difficile, inoltre i piccoli appena schiusi sono vulnerabili alla predazione da parte di altri terraskus adulti, degli esseri umani e degli aurolupus.
La crescita è molto veloce nei primi sei mesi di vita, in cui il piccolo raggiunge i tre metri di lunghezza, dopodiché rallenta così tanto che sono necessari almeno centovent'anni per il raggiungimento dei dieci metri e fino a seicento anni per il raggiungimento dell'età adulta.
Dopo i seicento anni la loro crescita rallenta ancora di più, ma non si arresta mai del tutto e gli esemplari più anziani sono anche i più grandi.
I terraskus non sono tuttavia immortali e arrivati ad una lunghezza superiore ai 60 metri muoiono inesorabilmente, essendo fra l'altro divenuti incapaci di cacciare e mangiare abbastanza da sostentare il loro corpo immenso. Non si conosce la possibile durata vitale di queste creature, ma si stima sia intorno ai quattromila-seimila anni.

Vita sociale e corteggiamento
Al di fuori del periodo riproduttivo, i terraskus si evitano e sono solitari, ma una volta l'anno, per un periodo di circa una settimana nel mese di Luglio o di Agosto, maschi e femmine iniziano a cercare febbrilmente altri individui della propria specie per accoppiarsi.
Le femmine, più aggressive delle loro controparti maschili, sono estremamente gelose del loro “compagno” stagionale e non permettono a nessun'altra femmina di avvicinarsi soffiando, urlando, ruggendo e mordendo, diventando pericolosissime per qualsiasi creatura e non solo per le altre terraskus: questo avviene perché maggiore è il numero di accoppiamenti completi che una femmina riesce ad avere con un maschio, maggiore sarà il numero di uova fertili che potrà deporre; allontanando ogni possibile fonte di distrazione dal maschio, la femmina potrà assicurarsi quindi fino a venti accoppiamenti durante la settimana.
Una volta terminato il periodo riproduttivo, ogni esemplare ritornerà al proprio territorio fino all'anno successivo.
I terraskus non praticano cure parentali, anzi talvolta mangiano i piccoli degli altri terraskus.

Habitat e dieta
I terraskus vivono nei vasti deserti caldi e il maggior numero di esemplari può essere individuato nel Sahara (Africa Settentrionale) e nel Rubʿ al-Khālī (Penisola Araba).
Sono predatori/mangiatori di minerali e danno la caccia principalmente a cammelli, dromedari, varani del deserto, addax, orici dalle corna a sciabola e gazzelle nomadi. In passato usavano nutrirsi anche di draghi, tanto da aver completamente estinto, nell'arco di svariate migliaia di anni, le popolazioni draconiche del deserto composte dalle uniche quattro specie di Verusdraco esclusive delle grandi zone sabbiose: i serpalati, le deeorici, le bantandore e i draghi dorati delle sabbie. Oggi, non esistono più draghi nei deserti caldi del mondo.
A volte i terraskus fanno scomparire, divorandole, intere carovane umane senza lasciare traccia, ma si tratta di un evento comunque molto raro in quanto essi tendono a non seguire né attaccare le comunità umane, sia nomadi che stanziali.

Curiosità
  • La carne di terraskus ha un sapore pieno e delizioso, descritto dal famoso criptochef Al Parsel come “decisamente tartufato, rotondo, sapido e dal profumo che evoca terre lontane” e questi animali sono perciò attivamente cacciati per essere mangiati. È questo il motivo per cui evitano gli esseri umani, i quali in passato hanno creato armi adatte a ucciderli.
  • Due giovani terraskus sono stati addomesticati dai nani, sull'isola di Horn Blu, e utilizzati nei lavori di scavo della più grande città sotterranea mai creata. Si chiamano Ootrandal e Boriborle.
  • È l'animale terricolo più grande del pianeta Terra.
  • Si racconta di un leggendario terraskus dalla corazza dorata, chiamato “Il Grande Pesce”, di cui si diceva potesse esprimere i desideri degli uomini, sebbene i terraskus non siano in realtà creature attivamente magiche.


Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
 
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Dedicato a Flavio Scutellà. Flavio aveva dodici anni quando abbiamo iniziato a creare insieme questa specie, a definire i dettagli di una delle più straordinarie ed esotiche creature del Cammino delle Leggende. Era l'ultimo anno in cui visse, per un tragico incidente e per una serie di negligenze della malasanità calabrese. Oggi, dodici anni dopo dopo la sua scomparsa (e dodici anni dopo l'inizio della creazione dei Terraskus), la scheda di questa creatura vede finalmente la luce. Se tu fossi ancora tra noi, Flavio, siamo certi che lo apprezzeresti. I terraskus sono per te! Veglia la loro sorte dal nido stellare in cui ti trovi, guida le loro storie a dar conforto ad altri bambini per aiutarli a diventare straordinari come lo eri tu.

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