Terraskus
(Dracoterrae Mastodon)
Sinonimi in disuso: Dracoterraskus Terraskus, Dracus terraskoides, Tarascones Mastodon
“Immenso s'innalza, immenso ricade,
sfregano in oscuro canto le sue spire
nuotando come nell'acqua sotto l'oro di silice.
Spirito della terra, cavaliere della materia,
nei suoi occhi silenti vedi l'origine e la fine,
la fame e il respiro,
la vita.”
Origine
Questa specie di demidrago è antichissima, forse persino più dei draghi
stessi, e la sua origine non è certa. Si narra che il primo cucciolo di
terraskus sia arrivato sulla terra circa 1,7 miliardi di anni fa, ma
non si è certi della modalità di arrivo: trasportato da un avis vagante,
da un'astronave aliena o unico sopravvissuto allo schianto di un
meteorite abitato da questi strani rettiloidi sono solo alcune ipotesi e
sono tutte ugualmente incerte.
Stemma della città di Tarascona |
Non sono mai stati ritrovati
fossili di altre specie simili al terraskus da cui possa essersi
originata la specie moderna, inoltre anche al giorno d'oggi non esistono
altri demidraghi simili. Persino il termine “demidrago” per descrivere i
terraskus è ampiamente dibattuto dagli scienziati.
Il terraskus è l'unico rappresentante del suo genere.
Il suo nome moderno deriva secondo alcuni da quello della città di
Tarascona (in francese Tarascon, in provenzale Tarascoun), un comune
francese situato nel dipartimento delle Bocche di Rodano, sebbene la
città stessa prenda il nome da una specie di draghi, la Tarasca. Secondo
altri il nome viene dallo spagnolo “Tierrasco”, terra disgustosa, per
via del tipico odore di carne morta e terreno bagnato che proviene dalle
immense fauci aperte di questa bestia, per altri ancora il nome sarebbe
molto più antico e le sue origini si perdono nei recessi del passato.
Aspetto
Disegno della testa di un terraskus |
Iniziamo dichiarando che il terraskus non è una creatura come le altre:
è un simbolo. Un simbolo dell'ignoto, della potenza, una vera e propria
calamità naturale che striscia e scava e divora. Tale è la sua massa e
il suo aspetto da renderlo terrificante e temuto anche dai draghi,
sebbene si tratti di un gigante “gentile” che non uccide più di quanto
non possa mangiare e che non distrugge mai insensatamente.
Questo immenso animale è stato creduto per migliaia di anni privo di
arti e simile ad un enorme verme corazzato con una testa da drago e due
robuste corna rivolte in avanti, ma si è scoperto in tempi più recenti
che in realtà possiede un numero variabile di tozze e potenti zampette,
da dodici a sessanta a seconda dell'esemplare, che gli permettono di
scavare molto rapidamente e di muoversi con agilità nel sottosuolo. Ha
un corpo lunghissimo, più di quello dei draghi orientali, ricoperto da
placche di una robusta corazza composta principalmente da chitina e
calcio, di solito di colore bruno, che lo aiuta a far scivolare sul suo
corpo i granelli di sabbia e contemporaneamente lo protegge dai danni
che potrebbero essergli provocati dallo sfregamento contro le rocce:
questo perché il terraskus è una creatura ipogea dei deserti e si muove a
grande velocità sotto la sabbia.
In media un esemplare adulto è
lungo dai 20 ai 38 metri, ma in casi assolutamente eccezionali (e in
età molto avanzata) possono raggiungere anche i 60. Il dorso è coperto,
per la sua intera lunghezza, da relativamente piccole punte ossee
ricoperte di chitina nera.
Il terraskus ha polmoni lunghissimi e
molto capienti che gli permettono di rimanere in apnea eccezionalmente a
lungo, ma non esistono dati precisi riguardo al tempo massimo che
questa creatura può passare senza assumere ossigeno.
Il capo,
come già citato, somiglia nelle forme a quello di un drago pesante di
taglia grande (in questo senso è quasi sconvolgente la somiglianza con i
draghi oscuri, creature che non hanno alcuna parentela filogenetica con
i terraskus), con fossette di percezione del calore, narici che è
capace di chiudere completamente e piccoli occhi rotondi gialli o
arancio (più raramente rossi o bruni) dalla pupilla verticale. Gli occhi
sono protetti da quattro palpebre: due interne, membranose e di colore
bianco, e due esterne più spesse e coriacee orlate da corte ciglia dure
composte parzialmente di metallo. I terraskus hanno una visione
piuttosto scarsa e non possono distinguere i colori eccetto il blu, ma
hanno una percezione cinetica immediata: un oggetto immobile e freddo
non verrà neppure notato.
Dettaglio dell'occhio con le tipiche ciglia dure |
I loro numerosi denti (in media
settanta-cento) sono di forma conica, come quelli dei coccodrilli, ma
piuttosto piccoli in proporzione alla testa e servono semplicemente a
trattenere la preda, non a masticarla; inoltre sono capaci di ricrescere
se vengono strappati via o se cadono naturalmente.
Vecchia illustrazione (non anatomicamente corretta), di un terraskus che emerge dalla sabbia. Denti e squame sono errati. |
Comportamento
È un animale fortemente solitario che trascorre la maggior parte del
tempo in un complesso sistema di gallerie sotterranee; alcune, quelle
più profonde, sono collocate a 35–70 m dalla superficie, utilizzate come
ripari permanenti, ed altre più superficiali, sono utilizzate come
terreno di caccia e possono arrivare a ricoprire una superficie di
70–80 km².
Grazie ai recettori di calore e di pressione posti
sul loro muso, quando si trovano nelle loro galleria di caccia i
terraskus possono percepire il passaggio delle creature sul terreno
sovrastante e scattare rapidamente per ingoiarle vive o ucciderle con un
singolo morso. Si nutrono anche di elementi minerali, come le rocce,
per mantenere sano il loro “esoscheletro” assumendo grandi quantità di
calcio e ferro.
I terraskus sono i demidraghi con le più
sviluppate capacità vocali, in quanto producono suoni che vanno da
profondi sibili a spaventosi ruggiti e muggiti, solitamente durante la
stagione degli accoppiamenti. Nonostante ciò, di solito sono silenziosi e
non possiedono un linguaggio vero e proprio per comunicare tra loro, al
contrario dei veri draghi (che possono parlare lingue persino più
complesse di quelle umane) o degli altri demidraghi (che possiedono
linguaggi rudimentali, simili a quelli delle scimmie).
Questo
potrebbe far pensare che i terraskus siano creature stupide, ma non è
affatto così! Pur essendo solitari, questi demidraghi sono capaci di
risolvere problemi logici anche molto complessi e in passato si sono
persino osservati esemplari che hanno imparato il significato di parole
del linguaggio umano o draconico, pur non essendo in grado di replicarle
per via della mancanza di organi specifici per l'articolazione delle
parole. I terraskus possono inoltre creare trappole più o meno
sofisticate e sono stati osservati mentre giocavano con le rocce o con i
resti di alcune creature morte, componendoli come in rappresentazioni
artistiche.
I terraskus trascorrono la maggior parte della loro
vita dormendo e sognando. Poiché si tratta di un animale a sangue
freddo, può essere (ma molto raramente, poiché si tratta di una creatura
schiva) visto termoregolarsi in superficie durante le ore più calde del
giorno. Di notte, i terraskus dormono sempre e non cacciano.
Nascita e crescita
Le uova di terraskus vengono deposte una volta l'anno in numero
variabile da dodici a venti, nascoste a grande profondità nel terreno,
in apposite gallerie scavate dalla madre, dove rimarranno per circa sei
mesi prima di schiudersi.
Il tasso di mortalità dei piccoli si
attesta intorno al 99%: il loro sistema immunitario alla nascita è
poverissimo e si sviluppa con grande fatica esponendoli a innumerevoli
malattie, procurarsi la quantità corretta di cibo è difficile, inoltre i
piccoli appena schiusi sono vulnerabili alla predazione da parte di
altri terraskus adulti, degli esseri umani e degli aurolupus.
La
crescita è molto veloce nei primi sei mesi di vita, in cui il piccolo
raggiunge i tre metri di lunghezza, dopodiché rallenta così tanto che
sono necessari almeno centovent'anni per il raggiungimento dei dieci
metri e fino a seicento anni per il raggiungimento dell'età adulta.
Dopo i seicento anni la loro crescita rallenta ancora di più, ma non si
arresta mai del tutto e gli esemplari più anziani sono anche i più
grandi.
I terraskus non sono tuttavia immortali e arrivati ad
una lunghezza superiore ai 60 metri muoiono inesorabilmente, essendo fra
l'altro divenuti incapaci di cacciare e mangiare abbastanza da
sostentare il loro corpo immenso. Non si conosce la possibile durata
vitale di queste creature, ma si stima sia intorno ai
quattromila-seimila anni.
Vita sociale e corteggiamento
Al di fuori del periodo riproduttivo, i terraskus si evitano e sono
solitari, ma una volta l'anno, per un periodo di circa una settimana nel
mese di Luglio o di Agosto, maschi e femmine iniziano a cercare
febbrilmente altri individui della propria specie per accoppiarsi.
Le femmine, più aggressive delle loro controparti maschili, sono
estremamente gelose del loro “compagno” stagionale e non permettono a
nessun'altra femmina di avvicinarsi soffiando, urlando, ruggendo e
mordendo, diventando pericolosissime per qualsiasi creatura e non solo
per le altre terraskus: questo avviene perché maggiore è il numero di
accoppiamenti completi che una femmina riesce ad avere con un maschio,
maggiore sarà il numero di uova fertili che potrà deporre; allontanando
ogni possibile fonte di distrazione dal maschio, la femmina potrà
assicurarsi quindi fino a venti accoppiamenti durante la settimana.
Una volta terminato il periodo riproduttivo, ogni esemplare ritornerà al proprio territorio fino all'anno successivo.
I terraskus non praticano cure parentali, anzi talvolta mangiano i piccoli degli altri terraskus.
Habitat e dieta
I terraskus vivono nei vasti deserti caldi e il maggior numero di
esemplari può essere individuato nel Sahara (Africa Settentrionale) e
nel Rubʿ al-Khālī (Penisola Araba).
Sono predatori/mangiatori
di minerali e danno la caccia principalmente a cammelli, dromedari,
varani del deserto, addax, orici dalle corna a sciabola e gazzelle
nomadi. In passato usavano nutrirsi anche di draghi, tanto da aver
completamente estinto, nell'arco di svariate migliaia di anni, le
popolazioni draconiche del deserto composte dalle uniche quattro specie
di Verusdraco esclusive delle grandi zone sabbiose: i serpalati,
le deeorici, le bantandore e i draghi dorati delle sabbie. Oggi, non
esistono più draghi nei deserti caldi del mondo.
A volte i
terraskus fanno scomparire, divorandole, intere carovane umane senza
lasciare traccia, ma si tratta di un evento comunque molto raro in
quanto essi tendono a non seguire né attaccare le comunità umane, sia
nomadi che stanziali.
Curiosità
- La carne
di terraskus ha un sapore pieno e delizioso, descritto dal famoso
criptochef Al Parsel come “decisamente tartufato, rotondo, sapido e dal
profumo che evoca terre lontane” e questi animali sono perciò
attivamente cacciati per essere mangiati. È questo il motivo per cui
evitano gli esseri umani, i quali in passato hanno creato armi adatte a
ucciderli.
- Due giovani terraskus sono stati
addomesticati dai nani, sull'isola di Horn Blu, e utilizzati nei lavori
di scavo della più grande città sotterranea mai creata. Si chiamano
Ootrandal e Boriborle.
- È l'animale terricolo più grande del pianeta Terra.
- Si racconta di un leggendario terraskus dalla corazza dorata, chiamato “Il Grande Pesce”, di cui si diceva potesse esprimere i desideri degli uomini, sebbene i terraskus non siano in realtà creature attivamente magiche.
Galleria di immagini (Clicca per ingrandire!)
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Dedicato a Flavio Scutellà. Flavio aveva dodici anni quando abbiamo iniziato a creare insieme questa specie, a definire i dettagli di una delle più straordinarie ed esotiche creature del Cammino delle Leggende. Era l'ultimo anno in cui visse, per un tragico incidente e per una serie di negligenze della malasanità calabrese. Oggi, dodici anni dopo dopo la sua scomparsa (e dodici anni dopo l'inizio della creazione dei Terraskus), la scheda di questa creatura vede finalmente la luce. Se tu fossi ancora tra noi, Flavio, siamo certi che lo apprezzeresti. I terraskus sono per te! Veglia la loro sorte dal nido stellare in cui ti trovi, guida le loro storie a dar conforto ad altri bambini per aiutarli a diventare straordinari come lo eri tu.
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